Un irresistibile mix tra natura, arte contemporanea, imprenditoria locale e strutture di accoglienza decisamente fuori dal comune: l'itinerario in Toscana dell'estate di Matteo d’Aloja, co-fondatore di Hypermaremma

Dalle due isole maggiori, lo speciale estate 2023 di Interni prosegue alla scoperta di una Toscana capace di meravigliare, grazie anche al lavoro sul territorio di chi ha pensato di coinvolgere artisti contemporanei a dialogare con la sua natura incontaminata e i suoi borghi medievali: la nostra guida, infatti, è Matteo d’Aloja, uno dei tre fondatori del festival Hypermaremma (ne abbiamo parlato qui).

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Chi è Matteo d’Aloja, la nostra guida in Toscana e co-fondatore di Hypermaremma?

Matteo d’Aloja è a capo dei Rapporti Istituzionali e Comunicazione di Ghella, realtà globale di primaria importante nel settore della costruzione di grandi opere pubbliche. Con la moglie Sofia Bertolli Balestra, direttrice creativa della maison Balestra, collezionano arte moderna e contemporanea prevalentemente italiana e lavorano a molti progetti culturali.

Matteo d’Aloja è poi co-fondatore di Hypermaremma assieme ai galleristi Carlo Pratis e Giorgio Galotti, il festival di arte diffusa nato nel 2019 nella bassa Maremma, quella più selvatica e ricca di contrasti. Dalla prima esposizione collettiva, oggi al quinto anno, è diventato un appuntamento con l’arte contemporanea internazionale. L’obiettivo è quello, ogni estate, di coinvolgere la Maremma, i suoi ritmi lenti e i suoi iconici borghi, attraverso una costellazione di interventi artistici e musicali, spesso attivati in luoghi privati d’eccezione.

Tulip di Virginia Overton è l’opera che ha inaugurato Hypermaremma 2023 alla Polveriera Guzman di Orbetello (GR).

Il secondo progetto (17 giugno-30 ottobre 2023) è l’installazione site specific Dal giorno alla notte di Felice Levini per l’eccezionale cornice del Parco Archeologico dell’Antica Città di Cosa, ad Ansedonia, mentre presso la strada di Macchiatonda a Capalbio, dal 1° luglio si può ammirare Fontanile, l’inedita opera site-specific di Giuseppe Ducrot, in collaborazione con Terre di Sacra.

Due gallerie da visitare quest'estate: a Firenze e a San Gimignano

Non è stato facile scegliere tra le gallerie d’arte toscane per Matteo d’Aloja, anzi secondo lui ci sarebbe da fare la lista della spesa, quindi la sua selezione ha voluto premiare quelle che ha definito “due giganti”.

A Firenze, c’è tempo fino al 28 luglio, prima della chiusura estiva della Galleria Il Ponte, per ammirare la personale dedicata a Marina Ballo Charmet, Tatay. Con la coda dell’occhio.

In galleria viene presentato per la prima volta il percorso strettamente fotografico di questa ricerca artistica, attraverso dodici fotografie a colori di grande formato, del progetto Tatay, realizzate negli ultimissimi anni. Esse afferiscono alla genitorialità maschile, alla relazione primaria padre-figlio. Spesso dettagli di aree di contatto tra il padre e il bimbo molto piccolo dove si suggerisce una intimità tattile olfattiva.

Spostandoci in provincia di Siena, troviamo invece Galleria Continua, aperta a San Gimignano nel 1990, su iniziativa di tre amici: Mario Cristiani, Lorenzo Fiaschi e Maurizio Rigillo, negli spazi di un ex cinema.

La galleria si è affermata e ha prosperato in una posizione del tutto inaspettata, lontano dalle grandi città e dai centri urbani ultramoderni, in un borgo ricco di storia, senza tempo.

Questa scelta del luogo ha permesso di sviluppare nuove forme di dialogo e simbiosi tra geografie inaspettate: rurali e industriali, locali e globali, arte del passato e arte di oggi, artisti famosi e emergenti. Rimanendo fedele a uno spirito di evoluzione perpetua e impegnato a interessare il più vasto pubblico possibile nell'arte contemporanea. La mostra in corso (fino al 10/09) si intitola L’euforia del colore di CarlosCruz-Diez.

Satelliti a Bolgheri, una mostra che mette insieme movimenti cosmici e vinificazione

Satelliti, a cura di Giorgio Galotti, è un percorso espositivo visitabile fino al 30 settembre, nato con l’obiettivo di mettere in relazione la storia e gli spazi dell’azienda vinicola Caccia al Piano, attraverso una serie di interventi di artisti invitati a mettere in risalto, con le opere proposte e prodotte per l’occasione, il legame che si può instaurare tra i movimenti del cosmo e il processo di vinificazione.

Così come la collaborazione tra uomo e natura risulta essere la genesi per una filiera sostenibile, in questa occasione il dialogo tra il luogo e le opere che richiamano il valore di questo rapporto, accompagna il visitatore all’interno di una narrazione doppia dove l’intervento visuale, sonoro e poetico fa da contraltare alla natura e la produzione derivante da essa, integrandosi completamente negli ambienti esterni ed interni del luogo, per diventare fonte d’ispirazione della futura vinificazione.

Gli artisti coinvolti sono: Renata De Bonis, Ettore Favini, Anders Holen, Matteo Nasini e Alice Ronchi.

Per informazioni sulla visita: 0565 763394, info@cacciaalpiano.it.

Nel borgo di Marsiliana per un’atmosfera di casa

Novità del 2023, A Marsi è una piccola trattoria creata e gestita dall’architetto Lodovico Marsaglia nell’antico frantoio della Tenuta della Marsiliana dei Principi Corsini.

Un progetto nato molto semplicemente, comeno racconta lui stesso: “Gli spazi interni ed esterni creati dalla Principessa Giorgiana Corsini era già bellissimi e molto accoglienti, gli interventi sono stati pochi e tutti mirati a valorizzare il suo lavoro, in particolare la bussola vetrata di ingresso realizzata da un giovane fabbro locale e una serie di arredi trovati con pazienza in piccoli bric a brac della zona.

Con Paola, mia moglie non avendo alcuna esperienza professionale di ristorazione, abbiamo poi cercato di ricreare attraverso gli arredi, l’accoglienza e la qualità del cibo, la stessa atmosfera delle tavolate a casa nostra”.

Shopping alternativo a Porto Ercole e Orbetello

Bisogna fare due passi oltre il lungo mare di Porto Ercole, per raggiungere, con una scalinata pedonale o due curve in salita, la parte storica del paese, quella caratterizzata dalla Rocca, dalle mura, dal cinquecentesco Palazzo dei Governanti e da un affaccio unico sul porto. Qualche metro prima di attraversare l’arco che conduce al borgo antico, sulla destra, si apre il negozio “Cose come Case” di Francesca Rosi.

"Cose Come Case - racconta Francesca - è un'esclamazione tipica della costa d'Argento che evoca stupore, è il nome che ho scelto per creare uno spazio per l’arredamento, ma soprattutto l'artigianato che producesse questa emozione. Nella parte antica del paese sognavo un luogo accogliente per il cliente e per l'amico, un punto d'incontro, dove ogni oggetto avesse una storia da raccontare.”

Tornando dall’Argentario, e dal suo cammuffarsi da isola, verso il continente, si passa da Orbetello. Qui la nostra guida consiglia due stop fondamentali: la bottega di Gianni Capitani che lavora la ceramica da quarant’anni con grande dedizione.

Una persona da cui imparare. E l’Antica Pasticcera Ferrini: la loro torta di mele è insuperabile, ma il dolce che davvero non troverete altrove sono le “tette di monaca”, incredibili paste a forma di bombolone create con un sottilissimo strato di pan di Spagna e riempite di una speciale crema chantilly.

Dormire in campagna…

Da Orbetello si torna verso la terra ferma e per trovare il luogo ideale dove sostare nella pace assoluta si possono scegliere due direzioni, o la campagna, verso il centro della penisola, o lungo la costa. Il Podere l’Olmaia ha una posizione strategica, tra il mare dell’Argentario, le Terme di Saturnia e i borghi di Capalbio e di Magliano in Toscana, ed è anche grazie alla sua pozione che da casa ospitale per gli amici è stata trasformata in agriturismo, aperto a tutti gli amanti della campagna, della vita lenta e rilassata.

Diverse le proposte di ospitalità, dall’appartamento di 75 mq Casa in Fattoria, ai due monolocali di 35 mq, alle camere, il tutto con al centro la piscina, detta La Vasca, stretta e lunga come i vecchi fontanili.

…oppure tra le dune della spiaggia

Il tour toscano si conclude in un luogo magico, un albergo diffuso immerso nella natura a pochi passi dalla spiaggia nei dintorni di Capalbio. Le Lodge e Cabin del Terre di Sacra Glamping offrono la possibilità unica di una vacanza detox sul mare senza rinunciare alle comodità e alla bellezza.

Si può scegliere tra le Lodge, ispirate alle tende dei safari africani o le nuove Cabin, suite private immerse nella pineta maremmana.

Il glamping fa parte di Terre di Sacra, marchio della Società S.A.C.R.A., nata nel 1922: una tenuta di oltre 1000 ettari che si estende lungo circa 12 chilometri del litorale capalbiese e che ha al suo interno il Lago di Burano e la torre di Buranaccio.

Le tappe della storia di Terre di Sacra rivelano la continua attenzione all'ambiente e alla natura nella gestione dei terreni e del paesaggio.

Inizialmente, con la bonifica dei terreni paludosi e malarici, poi con lo sviluppo dell’attività agricola e dell’allevamento di maremmane e, infine, con la conversione nel 1968 della riserva di caccia in Oasi del WWF, la prima in Italia.