C’è un racconto che ai bambini piace molto, s’intitola Una casa per il paguro Bernardo, di Eric Carle, e racconta ai pre-scolari che cosa succede nel mondo dei paguri che, crescendo, hanno bisogno di trovarsi sempre una casa nuova e adatta alle loro dimensioni.
Mentre la chiocciola, un altro invertebrato preso a riferimento dalle metafore dell’abitare, ci insegna quanto la costruzione della propria casa sia un gesto laborioso, lento, significativo, resiliente, la morale del paguro Bernardo è che i cambiamenti, per quanta paura facciano, possono essere avventure meravigliose. Entrambe le tesi hanno un valore e un senso. Una, vista dalla sponda dell’altra, potrebbe anche sembrare una soluzione desiderabile: è probabile che qualche paguro, come il nostro Bernardo, abbia le sue buone ragioni per desiderare la stabilità, e nello stesso tempo potrebbe esistere qualche chiocciola che, se la sapesse un’alternativa possibile, farebbe volentieri cambio con la libertà del paguro. Ma se si incontrassero, paguro e chiocciola, farebbero molta fatica a far capire l’uno all’altra le proprie ragioni.