Anche il contract è cambiato, come tutto il resto.
Il settore più raziocinante e avulso da iperboli progettuali, ma non da quelle decorative, si adegua sempre di più agli standard contemporanei. Lussuoso sì, ma con giudizio e rispetto per l’ambiente. Funzionale, ma intuitivo e human centered.
Sartoriale, ma con un occhio più all’arte contemporanea che al custom made ornamentale. Tre quindi i temi portanti delle novità 2022 in ambito di progetti per spazi collettivi o pubblici. Un vademecum veloce per capire cosa sta succedendo nel settore e come cambierà nel prossimo futuro.
Il contract è site specific
C’è un bias immaginativo quando si parla di contract design: si tende a pensare che debba rispondere con puntualità e precisione a soluzioni seriali, ripetibili e facilmente scalabili.
Perché per arredare le 100 camere di un albergo occorre davvero essere in grado di pensare a progetti basati su soluzioni modulabili a seconda delle piccole o grandi differenze di spazio.
Un fatto vero solo parzialmente e, forse, sempre meno preciso nel descrivere la realtà del contract. I luoghi pubblici, che siano d’accoglienza, di lavoro, di fitness o di benessere, sono più curati. I progetti mirano a interrompere la standardizzazione e la semplificazione per abbracciare una via forse più complessa ma anche molto più affascinante e creativa.
L’obiettivo è di lavorare davvero sul genius loci e sui contenuti identitari di ogni singolo luogo. Lo conferma Catellani & Smith, un brand abituato a lavorare sul custom made e sull’unicità di pezzi che sembrano sempre diversi. Perché in effetti sono sartoriali: il brand risponde agli stimoli di una committenza che varia dal mondo dell’arte contemporanea all’alta cucina e alla ristorazione di lusso.
Il concetto di site specific è alla base di un’attitudine fortemente creativa che si nutre di sfide progettuali di alto livello.
Il contract è sostenibile grazie alla tecnologia
Ci sono materiali perfetti per il contract, come il marmo. Resistente e bellissimo in ogni variante, è la scelta elettiva per i progetti high-end, per i luoghi del lusso e la grande hotellerie. E persino per lo yacht design: un utilizzo controintuitivo visto il peso del materiale.
Le nuove lavorazioni a basso spessore consentono in realtà di ottenere delle lastre più leggere, da usare per top e rivestimenti persino sulle barche e sulle navi. Il marmo a basso spessore è prodotto in sottigliezza, una fabbricazione ad alto contenuto tecnologico che consente di arrivare a spessori di 3 mm.
In una seconda fase la lastra è rafforzata da una rete di supporto a nido d’ape, che ne garantisce la stabilità strutturale.
In qualsiasi tipo di operazione progettuale che comporta l’uso di pietre naturali, la leggerezza è un fattore chiave anche per la sostenibilità. Lastre più sottili pesano meno e coinvolgono una logistica meno impattante e più agile.
In questo senso Franchiumberto Marmi è all’avanguardia con uno dei siti produttivi più grandi e tecnicamente evoluti sul territorio e una serie di certificazioni che confermano la grande attenzione a un’attività estrattiva davvero eco friendly.
Il contract offre soluzioni semplici
L’aspetto più interessante degli spazi collettivi, qualsiasi sia la loro natura, è il progetto delle funzionalità e dei flussi. Organizzare il movimento di tante persone, il loro passaggio temporaneo, in modo razionale e sicuro è importante sia per la buona riuscita di un progetto che per offrire un senso di cura e di protezione.
Più l’idea è semplice e facilmente leggibile, maggiore è la possibilità che persone si sentano a proprio agio nello spazio che usano insieme ad altri sconosciuti.
USM ha recentemente riflettuto su come ampliare le funzionalità dei propri sistemi d’arredo modulari per renderli più adatti al contract.
Una delle soluzioni è un sistema di serratura per i suoi mitici armadietti. Dal brand svizzero non poteva che arrivare un add-on razionale ed efficiente.
L’ultima novità è la serratura elettromeccanica C, associata a una app appositamente sviluppata, per mettere in sicurezza i propri oggetti personali. Grazie a una doppia tecnologia, RFID e Bluetooth, la serratura può, infatti, essere facilmente azionata tramite chiave magnetica o con lo smartphone.
Il design è semplice, frutto di un’attitudine per il plain language e per un’interazione chiara e intuitiva con persone che, appunto, sono di passaggio o fanno parte di grandi comunità lavorative.
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Anche il contract è cambiato, come tutto il resto.
Il settore più raziocinante e avulso da iperboli progettuali, ma non da quelle decorative, si adegua sempre di più agli standard contemporanei. Lussuoso sì, ma con giudizio e rispetto per l’ambiente. Funzionale, ma intuitivo e human centered.
Sartoriale, ma con un occhio più all’arte contemporanea che al custom made ornamentale. Tre quindi i temi portanti delle novità 2022 in ambito di progetti per spazi collettivi o pubblici. Un vademecum veloce per capire cosa sta succedendo nel settore e come cambierà nel prossimo futuro.
Il contract è site specific
C’è un bias immaginativo quando si parla di contract design: si tende a pensare che debba rispondere con puntualità e precisione a soluzioni seriali, ripetibili e facilmente scalabili.
Perché per arredare le 100 camere di un albergo occorre davvero essere in grado di pensare a progetti basati su soluzioni modulabili a seconda delle piccole o grandi differenze di spazio.
Un fatto vero solo parzialmente e, forse, sempre meno preciso nel descrivere la realtà del contract. I luoghi pubblici, che siano d’accoglienza, di lavoro, di fitness o di benessere, sono più curati. I progetti mirano a interrompere la standardizzazione e la semplificazione per abbracciare una via forse più complessa ma anche molto più affascinante e creativa.
L’obiettivo è di lavorare davvero sul genius loci e sui contenuti identitari di ogni singolo luogo. Lo conferma Catellani & Smith, un brand abituato a lavorare sul custom made e sull’unicità di pezzi che sembrano sempre diversi. Perché in effetti sono sartoriali: il brand risponde agli stimoli di una committenza che varia dal mondo dell’arte contemporanea all’alta cucina e alla ristorazione di lusso.
Il concetto di site specific è alla base di un’attitudine fortemente creativa che si nutre di sfide progettuali di alto livello.
Il contract è sostenibile grazie alla tecnologia
Ci sono materiali perfetti per il contract, come il marmo. Resistente e bellissimo in ogni variante, è la scelta elettiva per i progetti high-end, per i luoghi del lusso e la grande hotellerie. E persino per lo yacht design: un utilizzo controintuitivo visto il peso del materiale.
Le nuove lavorazioni a basso spessore consentono in realtà di ottenere delle lastre più leggere, da usare per top e rivestimenti persino sulle barche e sulle navi. Il marmo a basso spessore è prodotto in sottigliezza, una fabbricazione ad alto contenuto tecnologico che consente di arrivare a spessori di 3 mm.
In una seconda fase la lastra è rafforzata da una rete di supporto a nido d’ape, che ne garantisce la stabilità strutturale.
In qualsiasi tipo di operazione progettuale che comporta l’uso di pietre naturali, la leggerezza è un fattore chiave anche per la sostenibilità. Lastre più sottili pesano meno e coinvolgono una logistica meno impattante e più agile.
In questo senso Franchiumberto Marmi è all’avanguardia con uno dei siti produttivi più grandi e tecnicamente evoluti sul territorio e una serie di certificazioni che confermano la grande attenzione a un’attività estrattiva davvero eco friendly.
Il contract offre soluzioni semplici
L’aspetto più interessante degli spazi collettivi, qualsiasi sia la loro natura, è il progetto delle funzionalità e dei flussi. Organizzare il movimento di tante persone, il loro passaggio temporaneo, in modo razionale e sicuro è importante sia per la buona riuscita di un progetto che per offrire un senso di cura e di protezione.
Più l’idea è semplice e facilmente leggibile, maggiore è la possibilità che persone si sentano a proprio agio nello spazio che usano insieme ad altri sconosciuti.
USM ha recentemente riflettuto su come ampliare le funzionalità dei propri sistemi d’arredo modulari per renderli più adatti al contract.
Una delle soluzioni è un sistema di serratura per i suoi mitici armadietti. Dal brand svizzero non poteva che arrivare un add-on razionale ed efficiente.
L’ultima novità è la serratura elettromeccanica C, associata a una app appositamente sviluppata, per mettere in sicurezza i propri oggetti personali. Grazie a una doppia tecnologia, RFID e Bluetooth, la serratura può, infatti, essere facilmente azionata tramite chiave magnetica o con lo smartphone.
Il design è semplice, frutto di un’attitudine per il plain language e per un’interazione chiara e intuitiva con persone che, appunto, sono di passaggio o fanno parte di grandi comunità lavorative.