A Querceta Seravezza nei pressi di Lucca, la trasformazione dell’antica segheria Henraux. Un edificio protoindustriale del 1890, in cui da sempre si è lavorato il marmo, accoglie oggi lo spazio polifunzionale dell’azienda adibito a showroom, ma anche ad attività espositive e culturali

La storia dell’azienda Henraux risale al 1821 quando Jean Baptiste Alexandre Henraux diede nuova vita alle cave dell’Altissimo, plasmando il materiale lapideo bianco e venato proveniente dal Monte Altissimo per opere architettoniche di scala mondiale, come per esempio la cattedrale di Sant’Isacco a San Pietroburgo (1845), la ricostruzione di Montecassino (1945-’62), porzioni della Basilica di San Pietro in Vaticano (1962), senza dimenticare l’attività promossa da Erminio Cidonio (direttore generale dal 1957 al 1966) a fianco degli artisti (Henry Moore, Hans Jean Arp, Joan Miró, Isamu Noguchi, solo per citarne alcuni), tra i quali ricordiamo Emilio Isgrò, autore del Seme dell’Altissimo realizzato per Expo Milano 2015 e oggi collocato di fronte alla Triennale di Milano.


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Fondato a Firenze nel 1988 da Laura Andreini, Marco Casamonti e Giovanni Polazzi, Archea è uno studio di progettazione nel quale collaborano oltre 80 architetti, operativi nelle sedi di Firenze, Roma e Milano. Nel 1999, ai fondatori si è associata Silvia Fabi, coordinatrice delle attività di progettazione dello studio. Grazie anche alla collaborazione con le società partner di Pechino, Dubai e San Paolo, lo studio ha realizzato opere di Architettura, Design, Interior Design e Graphic Design, in tutto il mondo. Gli interessi e le attività di ricerca di Archea Associati muovono dal paesaggio alla città, dall’edificio al design e, pur essendo incentrati sull’architettura, i progetti spaziano dalla grafica all’editoria dalle mostre alla ricerca applicata.

Di tutta questa densa e lunga storia produttiva e artistica, l’officina di Querceta Seravezza è testimone; un’architettura che anticipa di un secolo la tipologia del capannone industriale come grande spazio a pianta rettangolare, scandito da portoni e aperture con una copertura a doppia falda sostenuta dalla sequenza armonica di centine metalliche reticolari.

Ma, a differenza degli anonimi contenitori prefabbricati, l’antica segheria Henraux, con le sue lunghe pareti di pietra, sassi, mattoni e conci disposti a formare un recinto ricco di storia e matericità, si discosta dalla muta condizione di gran parte dei luoghi produttivi del Bel Paese, per raccontare invece la sua storia.

Il progetto di riforma e trasformazione di Archea Associati si inserisce in questa prospettiva narrativa, nel riuscito tentativo di interpretare e fare emergere le tracce del tempo coniugando la sommatoria delle preesistenze ai segni contemporanei cui non si intende rinunciare.

Le antiche pareti perimetrali riportate in luce nella loro irregolare e affascinante tessitura, insieme alle leggere travi reticolari della copertura e al carroponte con le sue catene dal soffitto (come objects trouvé), si raccordano al nuovo."

Così, nella logica del recupero del manufatto urbano, le antiche pareti perimetrali riportate in luce nella loro irregolare e affascinante tessitura, insieme alle leggere travi reticolari della copertura e al carroponte con le sue catene dal soffitto (come objects trouvé), si raccordano al nuovo: il pavimento fugato in cemento lisciato e la scala in marmo appena realizzata che conduce al soppalco, elementi del progetto pensati come volumi astratti, bianchi e massicci, che emergono dall’involucro antico senza alcuna timidezza.

Anche la scelta degli arredi, i grandi divani Essential e On the Rocks di Francesco Binfaré e le colorate sedute di Jacopo Foggini per Edra concorrono a sottolineare il rapporto di confronto tra storia e contemporaneità che il progetto intende percorrere con convinzione. E che l’azienda Henraux, attiva su diversi fronti, sostiene con il brand Luce di Carrara.

Progetto di Archea Associati - Foto di Neri Casamonti / Courtesy by Archea Associati