A Maiorca, nell’arcipelago delle Baleari, il buen retiro dell’architetto e designer Alberto Lievore e della sua compagna, l’illustratrice LiS Beltrán, è concepito come un’isola nell’isola, uno spazio senza tempo votato alla contemplazione

 

Progetto Alberto Lievore Architect
Foto courtesy Alberto Lievore, Christian Schaulin, Kerstin Rose Medienservice – Testo Antonella Boisi

 

Alberto Lievore è un architetto e designer argentino di base a Barcellona. Consulente e direttore artistico per aziende di rilievo internazionale (quali Arper), ha sempre fatto della dimensione materico-sensoriale dell’oggetto e dello spazio uno dei pilastri della sua ricerca olistica di lungo corso.

Opera con materiali autoctoni e forme essenziali, per riattualizzare, con rinnovata creatività progettuale, valori umanistici solidi e intramontabili, che vanno oltre gli schemi stilistici codificati e i dogmatismi lessicali.

Paradigmatica in questo senso è la residenza che Lievore ha progettato per sé e la sua compagna Lis Beltrán a Maiorca, in Spagna, già qualche anno fa: una casa di vacanze nell’isola più grande delle Baleari, concepita come rifugio privato, contenitore di emozioni e di storie personali (“uno specchio dell’anima” secondo la nota interpretazione di Mario Praz).

Fresca nell’immagine e sempre aperta a nuove possibilità d’uso di spazi e arredi che assecondino i mutamenti del tempo e della vita, sembra nata solo ieri. “Il lusso di una casa per le vacanze consiste nel fatto che puoi farla esattamente come vuoi, libera da vincoli funzionali”, dichiara il proprietario.

“È un sogno, un’incredibile macchina del tempo, una bolla isolata, lontana dalla vita di tutti i giorni. Io e Lis volevamo che questo luogo ci desse l’opportunità di liberare la mente – come in un convento – quindi abbiamo scelto, selezionandoli con cura, i pochi elementi d’arredo presenti. Invece che con gli oggetti, preferiamo riempire lo spazio con la musica, mentre ci dedichiamo a ciò che amiamo di più: leggere, cucinare gustosi piatti con spezie ed erbe aromatiche, fare lunghe passeggiate, recuperare la nostra pace interiore, stare da soli oppure insieme. In questa ‘immensità’ troviamo spazio per pensare”.

Il carattere dell’architettura, che comunica un’impareggiabile tranquillità, è dato innanzitutto dal materiale con cui è realizzata: la pietra calcarea tipica di Maiorca. “È un omaggio agli edifici che accompagnano le nostre lunghe passeggiate sulla costa sud-orientale dell’isola, e ci ricordano le antiche costruzioni mediterranee sparse lungo tutta la Spagna meridionale”, spiega.

Poi, ancora, è sottolineato dalla forma delle finestre: snelle e profonde, appaiono da lontano come feritoie scolpite nella roccia di spesse pareti. “Dall’esterno questi tagli lineari, che impediscono l’ingresso a un sole troppo invadente e riparano dagli sguardi curiosi dei passanti, richiamano l’aura di un castello, forte ma discreto, inserito senza soluzione di continuità in uno scenario incontaminato”, continua. “E all’interno gli ampi spazi bianchi danno respiro a una pace contemplativa”.

Il contesto ha straordinariamente influenzato il progetto. Dopo una lunga ricerca del sito giusto, Lievore ha optato per un vecchio casolare che è stato integrato all’abitazione costruita ex novo, in un confronto dialettico tra antico e moderno, passato e contemporaneità, sempre rispettoso della natura e del paesaggio.

Ha articolato l’edificio – 420 metri quadrati distribuiti su due livelli – in due parti: una estiva e l’altra invernale, che dall’alto dell’isola guardano rispettivamente verso il mare e verso una valle di pini. Il volume superiore, destinato alla zone notte, si innesta in diagonale su quello inferiore, dedicato agli spazi living organizzati intorno al focolare che comunicano direttamente con il giardino e la piscina.

I due piani sono collegati da una scala bianca lineare dalla forma essenziale. Il nitore compositivo e geometrico di tutta la casa è enfatizzato proprio dalla scenografia neutrale degli spazi total white, aperti e flessibili, che favoriscono la circolazione e la percezione fluida degli ambienti accompagnata dalla pavimentazione uniforme in lastre di pietra locale chiara e dai giochi di ombre e luce. Lo sfondo ideale per valorizzare la leggerezza e l’eleganza degli arredi caratterizzati da texture ad alto grado espressivo.

 

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Vista esterna della casa di Alberto Lievore a Maiorca, in Spagna, costruita con le tipiche pietre maiorchine posate a secco che determinano l'inclinazione delle pareti (foto Alberto Lievore). Orientato a sud, verso Cala S'Amonia, l'edificio si mimetizza in un paesaggio di ulivi, mandorli e rocce che ha ispirato anche il progetto delle coperture-giardino e della piscina integrata. Il volume superiore si affaccia sulla riserva naturale di Es Rafal des Porcs.
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Già dalla zona d'ingresso, a sinistra, si nota il contrasto tra gli spazi bianchi e astratti, avvolti da una luminosità diafana, e gli oggetti di arte primitiva che formano la mise en scène. (foto Christian Schaulin, Kerstin Rose Medienservice).
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Alberto Lievore.
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La zona pranzo si apre in due direzioni verso la natura circostante. Attorno al tavolo Tulip di Knoll, sedie Catifa di Arper. Il twist raffinato dell'involucro spaziale e delle fluide relazioni tra gli ambienti è sottolineato dall'uniforme pavimentazione in pietra Bateig.
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Le planimetrie dei due livelli della casa.
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Le planimetrie dei due livelli della casa.
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L’ampio soggiorno che gravita intorno al camino: nella casa ce ne sono sei (foto Christian Schaulin, Kerstin Rose Medienservice).
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L'angolo studio con il tavolo da lavoro di Lievore e sedie di Arper (foto Christian Schaulin, Kerstin Rose Medienservice).
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La camera da letto principale al primo piano con viste sulla copertura-giardino, sul mare e sul cielo. La ricerca di un costante rapporto tra interni ed esterni è sottolineata da sapienti tagli in verticale e orizzontale che generano negli ambienti studiati effetti di trasparenza e luminosità, valorizzando il design essenziale degli arredi e degli oggetti d'arte primitiva scelti con cura (foto Christian Schaulin, Kerstin Rose Medienservice).