In Bassa California, a San José del Cabo, il complesso dell’hotel Mar Adentro è scandito da geometrie astratte proiettate verso il mare prospiciente. Un resort caratterizzato da volumi bianchi raccolti intorno a una ‘corte liquida’ dove galleggia un’isola artificiale ellittica composta da rami intrecciati e dove oggi si aggiungono delle esclusive ville sull’acqua.

L'hotel Mar Adentro è un progetto (Miguel Ángel e Rafael AragonésJuan VidañaPedro AmadorAlba Ortega) ricettivo di alta gamma pensato per celebrare luce ed orizzonte, creando uno spazio raccolto intorno a una corte d’acqua assunta come estensione diretta dell’Oceano verso cui l’intera costruzione si rivolge.

Dimensione e figura dell’impianto planimetrico ricordano il progetto di Louis Kahn per il Salk Institute for Biological Studies a La Jolla in California (1959-65), ubicato sulla stessa costa molti chilometri più a Nord.

Come in quel magistrale insediamento, qui i volumi bianchi dell’hotel Mar Adentro, disposti in diagonale e a scatti calibrati, creano una prospettiva verso l’orizzonte che risulta essere incorniciato e celebrato dall’architettura.

In questo caso la piazza dura è sostituta da uno specchio d’acqua – “l’orizzonte portato in primo piano”, come affermano i progettisti – solcato da un sentiero sinuoso che collega le varie parti e conduce all’isola artificiale disegnata come un perfetto padiglione ellittico di rami intrecciati.

Elemento che richiama alle tradizioni dell’architettura spontanea e che funge da riuscito contrappunto dell’intero sistema compositivo, accogliendo al suo interno la sala ristorante en plein air ed emergendo dal bianco dei volumi astratti e assoluti dell’hotel che lo circonda.

Le architetture che formano la studiata sequenza di stanze e spazi del sistema ricettivo sono state pensate come ‘elementi contenitori’ per stanze-cellule a dimensione variabile e modulari, sviluppate in modo quasi indipendente insieme a Poliform.

La luce funziona come elemento di trasformazione, modifica la scala e i volumi dello spazio e la nostra percezione di essi."

Azienda di riferimento del design italiano che per questo hotel ha fornito arredi e stanze complete da assemblarsi in loco secondo una nuova logica di produzione e montaggio. Le facciate dei diversi blocchi testimoniano questa ferrea modularità nella sequenza geometrica regolare delle aperture corrispondenti alle cellule ricettive.

Una griglia che si modifica però nell’uso quotidiano con l’arrivo degli ospiti, quando le tende delle logge si sollevano e quando la sera le luci delle stanze compongono un suggestivo mosaico iridescente che si riflette sullo specchio d’acqua del mare dentro.

Agli essenziali e astratti volumi bianchi dell’hotel del Gruppo Encanto, inaugurato nel 2016, si aggiungono ora le esclusive ville sull’acqua, parte del controllato disegno d’insieme, che si pongono come elementi compiuti e complementari all’impianto dell’hotel.

Di questo le ville seguono la figura geometrica di riferimento – il volume bianco compatto e pieno nei fronti rivolti verso terra e aperto con vetrate a tutt’altezza, schermate da candide tende avvolgibili, verso lo specchio d’acqua su cui ‘poggiano’, che porta ‘dentro’ l’orizzonte del mare. Nell’impianto complessivo hotel e ville formano una sorta di magico e compiuto arcipelago dove canali e camminamenti, che sembrano galleggiare nell’acqua, collegano i diversi spazi contenuti in geometrie semplici e riconoscibili nell’immediato.

Tutto il progetto si basa su un modulo abitativo pensato per essere impiegato e moltiplicato in diverse opzioni; una metà del modulo è la stanza standard dell’hotel, se intero si configura come un appartamento, se invece a quest’ultimo se ne aggiunge un’altra metà si ottiene un appartamento con due camere da letto per poi proseguire con due moduli completi che accolgono tre camere da letto e così via.

La piazza è sostituta da uno specchio d’acqua, l’orizzonte portato in primo piano, solcato da un sentiero sinuoso che collega le varie parti e conduce all’isola artificiale disegnata come un perfetto padiglione ellittico di rami intrecciati."

Un sistema di moltiplicazione spaziale per sommatoria, cui corrisponde una crescita volumetrica, legato a una regola armonica di controllo, in grado di ottimizzare anche la complessa fornitura Poliform (arredi fissi e mobili, porte, parquet e boiserie, docce e kitchen corners) che si estende poi nell’outdoor con mobili da esterno di Exteta che arredano terrazze e verande.

Un luogo ‘altro’ dove, come afferma Aragonés: “La luce funziona come elemento di trasformazione, modifica la scala e i volumi dello spazio e la nostra percezione di essi. Con il sole come corpo illuminante, la luce del giorno muta costantemente i toni e i colori, mentre il cielo notturno si riflette e si duplica negli specchi d’acqua, creando un secondo enorme volume”.

Progetto di Miguel Ángel e Rafael Aragonés, Juan Vidaña, Pedro Amador, Alba Ortega Lighting designer Taller Aragonés - Foto di Joe Fletcher/courtesy Poliform