Una seduta firmata Edward Barber & Jay Osgerby e una mostra per il centenario di Harry Bertoia con un allestimento di OMA. Così Knoll porta avanti la propria eredità culturale, da pioniere del modernismo a interprete del design contemporaneo

Mobili moderni per architetti moderni. È l’intuizione di Hans e Florence Knoll che nel secondo dopoguerra iniziano a trasformare l’attività di famiglia nella consapevolezza che funzionalità e design non soltanto debbano lavorare insieme, ma abbiano uguale importanza. I coniugi si rivolgono a grandi architetti modernisti quali Mies van der Rohe, di cui acquistano nel 1948 i diritti di produzione della poltrona e del poggiapiedi Barcelona, Harry Bertoia ed Eero Saarinen, amici dai tempi della Cranbrook Academy of Art, ai quali affidano negli anni Cinquanta lo sviluppo di una serie di arredi divenuti pietre miliari della storia del design.

Attraverso collaborazioni eccellenti e importanti iniziative come l’acquisizione del Gruppo Gavina nel 1968, l’azienda consolida la sua presenza a livello mondiale e inizia la produzione degli arredi di Marcel Breuer, Cini Boeri, Tobia Scarpa e Kazuhide Takahama. Prodotti evergreen dei pionieri del design moderno si giustappongono a visioni contemporanee che, in tempi recenti, hanno messo alla prova Rem Koolhaas e David Adjaye, passando per Frank O. Gehry negli anni Novanta.

Il duo londinese Edward Barber & Jay Osgerby, già coinvolto nel 2013 con la collezione di divani, si cimenta oggi con una lounge chair su base girevole innovativa ma dal prezzo competitivo e in grado di assolvere all’utilizzo sia domestico sia del contract. I designer spiegano che “in qualche modo è una lounge chair classica ma, anziché avere una scocca ingombrante a guscio, è composta da una serie di componenti più piccoli inseriti in una struttura semplice.

Con lo staff di ingegneri Knoll Europe abbiamo sviluppato un sistema di quattro parti – seduta, schienale, base e braccioli – che si impernia grazie a una T in alluminio pressofuso dallo spessore minimo. Ciò conferisce i vantaggi di un veloce assemblaggio, una facile sostituzione delle parti e un packaging compatto. La seduta risulta aggettante rispetto al telaio e si flette verso il basso una volta seduti. Molto flessibile è anche lo schienale, costituito da un pannello apparentemente piatto. L’aspetto complessivo è leggero e l’ampia gamma di rivestimenti, così come la possibilità della versione imbottita, rende la seduta adatta a vari ambienti”.

Barber e Osgerby hanno affrontato il confronto con l’importante eredità culturale dell’azienda ponendosi la domanda, non tanto, di come il loro progetto si adatti a ciò che è stato realizzato prima, quanto di come esso rispecchi le richieste degli arredi contemporanei, più incentrati sulle necessità di logistica, flessibilità e competitività rispetto a quelli degli anni Cinquanta. “Progettiamo per una diversa cultura, ciononostante la nostra seduta deve potersi inserire bene nel catalogo Knoll”.

Un catalogo che hanno avuto modo di apprezzare nel corso della loro vita, come la collezione in legno d’acero curvato di Gehry che, racconta Edward Barbery, “elaborata, incredibile e bella, affonda le sue radici nell’eredità di Thonet e Hoffmann, pur evidenziando il fascino e la freschezza degli anni Novanta”. Oppure la seduta di Bertoia, “un’applicazione pragmatica della mente artistica nella produzione industriale”, puntualizza Jay Osgerby.

Sin dagli esordi della direzione di Hans e Florence Knoll, l’azienda ha portato avanti una duplice ricerca nell’ufficio e nell’ambito domestico con l’obiettivo di essere interpreti delle esigenze di chi utilizza gli spazi e dei cambiamenti culturali. Ambienti abitativi e di lavoro ci appaiono oggi sempre più ibridi e dinamici, caratteristica ben espressa dal sistema Tools for Life progettato da Rem Koolhaas nel 2013: un’interfaccia tra le persone, più che un arredo, volta a stimolare la compenetrazione tra lavoro e vita sociale pur adattandosi alle diverse esigenze di entrambi.

Demetrio Apolloni, presidente di Knoll Europe, sottolinea come l’azienda sia cresciuta sia nel residenziale che nell’ufficio. “L’approccio” spiega “è quello di porre maggiore attenzione al lifestyle di Knoll. Il fronte domestico, ad esempio, consente ampi margini di studio su materiali e texture e sul concetto di total living con un’offerta che va dall’arredo, al complemento, al tessile. In questa strategia risultano fondamentali l’analisi e l’ampliamento della presenza nei mercati dell’Africa e Middle East e della Asia-Pacific. Per quanto riguarda l’office, quest’anno lanceremo ReGeneration, già presentata lo scorso anno negli Stati Uniti, che va ad arricchire l’offerta delle sedute per ufficio”.

La crescita e l’internazionalizzazione sono storicamente nel dna aziendale. Già nel 1951 Knoll ha stabilito filiali in Francia e Germania per prendere parte ai progetti di ricostruzione europei; l’espansione nel vecchio continente è proseguita nel 1956 con l’apertura del primo showroom a Milano. Questo percorso ha portato recentemente Knoll a realizzare spazi dedicati all’interno di alcuni importanti dealer in città come Bruxelles, Monaco, Lione, Colonia e Courtrai e altri sono in programma per il 2015.

“Per quanto riguarda il brand” prosegue Apolloni “l’obiettivo è il rafforzamento dell’identità sul territorio. Un primo passo è stato quello di dare uniformità e coerenza agli showroom di Londra, Parigi e Milano. Nel rafforzamento del marchio, dopo il rifacimento dello showroom aziendale a Foligno, abbiamo realizzato visite con i nostri clienti per trasmettere ancora più da vicino i nostri valori come la qualità del fare, la lavorazione del marmo, della pelle e del metallo che hanno reso Knoll unica”.

Per rendere omaggio e al contempo rinnovare la propria storia, quest’anno l’azienda celebra il centenario della nascita di Harry Bertoia con una mostra che per il FuoriSalone arriva allo showroom di Milano con un allestimento curato da OMA. Il legame tra Hans Knoll e Harry Bertoia inizia alla Cranbrook Academy of Art nei pressi di Detroit. Nella stessa scuola Arieto (friulano, trasferitosi negli Stati Uniti nel 1930) conosce Eero Saarinen, Charles Eames e Alvar Aalto e prende parte al progetto della mostra “Organic Design in Home Furnishings” del 1941, una sorta di manifesto della visione modernista americana.

Il gruppo di designer sperimenta i materiali e le tecniche più innovative dell’epoca come il compensato pressato e stampato e il filo metallico reso strutturale. Nasce così l’idea della più celebre creazione di Bertoia, la Diamond chair, che egli definisce come “una vera e propria scultura fatta d’aria e di acciaio”. E tra il 1950 e il 1952 i coniugi Knoll affidano a Bertoia la progettazione di una linea di mobili.

La celebrazione del centenario di Harry Bertoia non è solo l’occasione per rendere omaggio a un grande artista, ma è soprattutto l’opportunità per scoprire la natura multiforme delle sue opere. Progettista eclettico, spazia dai disegni alla scultura, dalle incisioni ai gioielli per arrivare addirittura alla musica con le sue ‘sculture sonore’. Discipline diverse, approcciate con spirito di sperimentazione nelle tecniche e nelle metodologie costruttive. E con una personale visione dell’arte come opera riproducibile e seriale, spirito delle tecnologie del tempo e, per tanto, indissolubile per approccio e finalità dal design.

 

Valentina Croci

 

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Il render della nuova seduta del duo londinese Barber & Osgerby su base girevole. Il duo punta ad alleggerire visivamente il volume della lounge chair e a semplificarne la struttura, composta solo da quattro pezzi assemblati.
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Alcuni momenti della prototipazione della lounge chair, novità Knoll 2015 e arredo trasversale dal residenziale al contract.
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Alcuni momenti della prototipazione della lounge chair, novità Knoll 2015 e arredo trasversale dal residenziale al contract.contract.
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Edward Barber e Jay Osgerby.
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Uno schizzo della lounge chair, novità Knoll 2015 e arredo trasversale dal residenziale al contract.
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Washington Skeleton, sedia in alluminio nella versione per esterno, progettata da David Adjaye nel 2013.
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La collezione di tavoli Petal progettata da Richard Schultz nel 1960.
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L’intramontabile Wassily del 1925, disegnata da Marcel Breuer
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La collezione Platner progettata da Warren Platner nel 1962 in tondino metallico
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Una fotografia di Hans e Florence Knoll
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Collezione di sedute di Eero Saarinen, 1950
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Divano Florence Knoll nella versione Relax
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La collezione Barcelona disegnata da Mies van der Rohe, 1948.
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La celebre collezione di tavoli e sedie firmata da Eero Saarinen.
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La poltrona Power Play disegnata da Frank Gehry nel 1992 in legno d’acero curvato
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La collezione di imbottiti disegnata da Edward Barber e Jay Osgerby nel 2013.
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La poltrona Bird e il suo poggiapiedi
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La collezione Brno di Mies van der Rohe e il tavolo Florence Knoll
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Il tavolo Tulip di Saarinen abbinato alle sedie di Bertoia nella versione outdoor
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Un ritratto di Harry Bertoia di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita
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Un particolare della poltroncina Diamond
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La collezione di sedute di Harry Bertoia, realizzata tra il 1950 e il 1952, che lo stesso designer definisce “una vera e propria scultura fatta d’aria e d’acciaio”.