In una riserva naturale sull’isola di Man, nel Mare d’Irlanda, una casa dai muri massicci e lunghe finestre a nastro è il rifugio di una coppia di studiosi. Un volume elementare avvolto attorno alla biblioteca, il ‘centro della conoscenza’ che, attraversando l’edificio in verticale fino al lucernario, collega la terra al cielo, e viceversa

Ormai qualsiasi progetto, quando si trova in un contesto non urbano, proclama a gran voce l’obiettivo dell’inserimento nel paesaggio. Tra i mezzi che si usano – più o meno sono sempre gli stessi – ce ne sono due che fanno la parte del leone: la finestra panoramica e i materiali locali. La residenza Sartfell non fa eccezione, e sceglie le opzioni più semplici: grandi finestre spalancate sul paesaggio e una tecnologia rustica, e ben radicata nel luogo, come il muro a secco. Ma la differenza, rispetto alle pratiche più scontate, è che i due temi sono svolti fino in fondo, sviluppandone tutte le potenzialità e trovando effetti che, partendo da presupposti chiari e giusti, giungono a risultati originali.


Greg Lomas
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Foster Lomas è uno studio di architettura e design basato a Londra. Da oltre dieci anni, lo studio ha costruito la propria reputazione sulle diverse competenze all'interno del team, sulle esperienze in progetti internazionali, sulle competenze nella progettazione multidisciplinare. La diversità del background dei progettisti e l'ampio spettro di esperienze maturate, consentono allo studio di offrire il giusto mix tra capacità progettuali e artigianali e un portfolio di progetti residenziali, commerciali, artistici e pubblici sia nel Regno Unito sia a livello internazionale.

La finestra, per esempio, rielabora con ironia un concetto chiave dell’architettura modernista: nessuno seppe inventare il nuovo come Le Corbusier, che fu un impareggiabile produttore di slogan, cliché e parole d’ordine e, tra le sue idee più belle e fortunate, c’è la finestra in lunghezza, di cui sostenne le qualità e i vantaggi rispetto alla finestra tradizionale, verticale. Se la finestra verticale presuppone una visione, verso l’esterno, statica, da fermi, spiegava il maestro, la finestra in lunghezza, a nastro, segue l’andamento dello sguardo e il movimento del corpo nello spazio, e ritaglia una fascia continua di paesaggio.

Lo studio inglese, diretto da Will Foster e Greg Lomas, interpreta l’indicazione lecorbusiana in una versione efficace nell’esaltare le caratteristiche materiche, spaziali e di comfort del loro edificio. Il progetto cerca, e trova, la definizione precisa delle caratteristiche specifiche di ciascun ambiente e l’espressione più appropriata per le relazioni, e le connessioni, tra le diverse parti. Lo spazio principale è collocato al piano nobile, al secondo livello, ed è equamente distribuito tra il soggiorno e la biblioteca. Diviso in due ali chiaramente distinte, ma non separate, dalla piegatura del volume, il soggiorno mantiene una forte continuità, grazie alla finestra orizzontale e al muro perimetrale che, se all’esterno è di pietra grezza, all’interno diventa uno scorrevole margine in cemento, accompagnato dalle rigature orizzontali tracciate dalla carpenteria del getto.

Il paesaggio e il contesto sono quindi fonte di ispirazione per i materiali, la luce, l’impatto visivo dell’edificio, le relazioni tra interno ed esterno, e sono anche motivo di scelte tecniche volte a raggiungere una buona sostenibilità energetica e ambientale."

La cucina è situata in corrispondenza della finestra a nastro che prosegue e gira attorno all’angolo, con gli elementi addossati alla parete e un ampio piano libero, al centro, che contiene il lavabo e che serve da tavolo da lavoro e da pranzo. Il soggiorno si trova dall’altro lato, oltre la piega, ed è altrettanto minimalista; anche qui c’è un unico elemento posto al centro: un imponente camino nero che ha la funzione di definire qualità e usi dello spazio. Per il resto, sono sufficienti un semplice coffee table, due poltrone spaiate, che danno le spalle alla finestra a nastro, e una piccola cassettiera verticale. Agli arredi si aggiunge una spartana seduta, ricavata nel vano profondo della finestra laterale, che cita l’abituale divanetto posto all’interno del bow window, così tipico della casa inglese.

Se la finestra a nastro sottolinea l’andamento orizzontale, il vano della biblioteca esprime invece un asse verticale che, leggero e luminoso, parte dal piano inferiore, si porta al livello del soggiorno e culmina poi in un generoso lucernario. Di forma triangolare, la biblioteca è composta da due librerie in lamiera di acciaio con finitura scura acidata, imbullonate al muro di cemento, una per livello, e da un sistema di rampe e passerelle che, realizzato in lamiera forata e sottili strutture d’acciaio, lascia filtrare sia la luce che lo sguardo, permettendo di percepire con evidenza la verticalità e la luminosità dello spazio.

Il progetto cerca, e trova, la definizione precisa delle caratteristiche specifiche di ciascun ambiente e l’espressione più appropriata per le relazioni, e le connessioni, tra le diverse parti."

Il paesaggio e il contesto sono quindi fonte di ispirazione per i materiali, la luce, l’impatto visivo dell’edificio, le relazioni tra interno ed esterno, e sono anche motivo di scelte tecniche volte a raggiungere una buona sostenibilità energetica e ambientale. Con il tempo, il muro di pietra sarà colonizzato da muschi e piccole piante e il tetto giardino già ospita fieno e fiori di campo, mentre l’energia è fornita dalle acque del lago vicino, dal compostaggio e da una turbina eolica. Un interesse specifico è rivolto anche al terreno circostante, che si vuole riportare allo stato originario, con l’impianto di alberi autoctoni, la ricostituzione del prato spontaneo e delle torbiere dove fioriscono rare specie di orchidee.