Chiusi dal 2010 perché pericolanti, i mitici Les Bains Douches, nati nel 1885 come bagni municipali nel terzo arrondissement, tra il Marais e Les Halles, prima spa della capitale frequentata da ospiti del calibro di Marcel Proust, sono rinati come hotel-club lounge, per volontà del neoproprietario, il produttore cinematografico Jean-Pierre Marois.

Archiviata la fulgida epoca haussmaniana e quella degli anni Ottanta e Novanta, in cui sono stati un night club iconico delle notti parigine per celebrities e artisti quali Andy Warhol, Yves Saint Laurent, Mick Jagger e moltissimi altri, hanno riscoperto il fascino e lo splendore di un luogo hybrid-chic, nel segno del design. Con Vincent Bastie come protagonista dell’architettura complessiva, Tristan Auer per l’interior design delle 39 camere-suites e della discoteca, Denis Montel/Studio RDAI per quello del ristorante-bar.

Un luogo nel luogo La Salle-à-Manger – nelle varie appendici sala-privée, vestibolo, patio e bar – è stata concepita come una raffinata neo-brasserie dal direttore artistico dello studio RDAI che firma le boutique Hermès di tutto il mondo.

“L’ esprit du temps di questo indirizzo di charme bohemien e internazionale, mi ha suggerito di esprimere una visione contemporanea del progetto con un tailor-made di forme fluide e avvolgenti; e materiali innovativi, confortevoli sul piano acustico, ma anche evocativi del passato. Come esemplifica il pavimento in mosaico che sembra dissolvere due milioni di pixel nell’acqua”, ha commentato Denis Montel.

Mentre, nel dance club al piano inferiore, si continua a ballare.

Testo di Antonella Boisi