Il digitale, insomma, per funzionare al meglio, non deve essere una semplice trasposizione di quello che si faceva nel mondo analogico ma un ampliamento di orizzonti, uno strumento per creare relazioni nuove e dinamiche di scambio. Lo ha testato con mano anche Fiorella Villa, communication/marketing director di Minotti. “Paradossalmente, la pandemia ci ha portati a intensificare e approfondire le relazioni con i nostri interlocutori in modo più empatico. All’improvviso, all’inizio del lockdown, abbiamo colto la necessità di rassicurare partner e rivenditori in tutto il mondo e lo abbiamo fatto con professionalità ma con un taglio più umano, tenendo conto del trauma che colpiva tutti noi, questa volta come persone innanzitutto, in un ambito di indiscutibile importanza: quello della salute, prima che del business. Abbiamo usato tutti i nostri canali digitali, dalla newsletter ai social, per parlare ai nostri pubblici. E poi, su base quasi quotidiana, con i partner mono-marca, clienti e architetti importanti, mediante video-call e webinar. Il messaggio che volevamo far passare era: "Noi siamo al vostro fianco”. Per la presentazione della collezione, che tradizionalmente avveniva al Salone del Mobile, Minotti ha realizzato un video a più voci: la famiglia e i designer, ma anche manager e i collaboratori dell'azienda.
“I cambiamenti spaventano tutti, ma percorrendo terreni nuovi si scoprono cose interessanti. Lanciare la collezione con un video di questo tipo, oltre a training e workshop con i clienti, ci ha permesso di attirare molte più persone generando un coinvolgimento e un entusiasmo al di là delle più rosee aspettative. Alla fine, al netto delle difficoltà, è ormai chiaro che queste nuove modalità di comunicazione offrono ai marchi delle opportunità di interazione più diretta, democratica, veloce e incisiva, che certamente ripagherà nel lungo periodo”.