Inaugurato il nuovo polo di Humanitas University a Rozzano, Milano, su progetto dell’architetto Filippo Taidelli.
Studio, ricerca e relax in un’architettura semplice e funzionale che favorisce la condivisone
“….La sfida del futuro prossimo è creare un’interfaccia adeguata tra l’uomo e le nuove tecnologie. Nel nuovo Campus HU l’architettura oltre a dar forma al nuovo modo di far medicina la mette intimamente in relazione con l’ambiente naturale circostante per ribadire l’altro paradigma fondamentale del nostro tempo: la sostenibilità…”
Chi parla è Filippo Taidelli, founder dello Studio FTA con base a Milano e autore del progetto del Campus di Humanitas University, il nuovo ateneo internazionale di medicina e chirurgia, Infermieristica e Fisioterapia presso l’Humanitas Research Hospital, inaugurato lo scorso novembre, a Rozzano, Milano.
Una sorta di ‘cittadella’ dedicata alle Life Sciences, immersa nel verde sul modello delle università anglosassoni. Il campus, infatti, si articola in tre differenti volumi (l’edificio polifunzionale con mensa, biblioteca e uffici comuni; il polo della didattica; i laboratori di ricerca), che si affacciano con ampie vetrate intorno a una piazza verde, a sua volta cuore di un grande parco pedonale.
Agli attuali 25 metri quadrati di sviluppo del campus, destinati a ospitare 1.200 studenti, se ne aggiungeranno altri 8 mila per una residenza universitaria (l’apertura è prevista nell’estate del 2018) con 240 posti letto a disposizione di studenti e ricercatori.
L’architettura, semplice e funzionale, si prefigge di creare un link fra il nuovo polo didattico e della ricerca e quello della cura (l’ospedale, infatti, si trova a qualche centinaio di metri) in un’ottica di condivisone di idee, esperienze e conoscenze, che contraddistingue il progetto.
Il campus, infatti, si contraddistingue per spazi fluidi, aperti, luminosi, grazie anche alle ampie corti vetrate che creano ulteriori luoghi d’incontro e di relax. Grande, infine, l’attenzione alle scelte sostenibili ed ambientali nell’ottica di una strategia climatica che ha consentito di ottenere un elevato standard di certificazione energetica (CENED A3) e di comfort.
Del resto l’impegno sul fronte dell’ecostenibilità è sempre stato un punto di forza dei progetti firmati dal giovane studio milanese.
Testo di Laura Ragazzola