Le potenzialità del legno come elemento di integrazione tra ingegneria, costruzione, architettura e rappresentazione, nei progetti sostenibili e di ricerca di Andrew Waugh, socio fondatore dello studio Waugh Thistleton Architects
Waugh Thistleton Architects è uno studio di respiro internazionale di base a Londra dedito alla progettazione di edifici che uniscano la più alta qualità architettonica con il minor impatto ambientale. Una mission di sostenibilità che Andrew Waugh, founding partner con Anthony Thistleton dello studio nel 2005, ci racconta, testimoniando quanto si può fare con il legno assemblato in pannelli e ingegnerizzato.
Foto courtesy: Waugh Thistleton Architects
Che valore ha la ricerca per lei in architettura oggi?
È un fatto di necessità. Essenziale per star bene oggi e domani. Con il cambiamento climatico e la crisi degli alloggi, che comporta una massiccia domanda di edilizia urbana, bisogna imparare nuovi modi di costruire con nuovi materiali che non danneggino l’ambiente. Inoltre, industrializzare il processo costruttivo è una grande opportunità per l’architettura.
Le opere presentate in questo articolo affrontano questa sfida?
Certamente. Restituiscono, ciascuna secondo proprie specificità, tipologie e usi, ciò che è alla base di tutto il nostro lavoro: ridurre l’impatto sul pianeta. Pensando alle emissioni di anidride carbonica, ci concentriamo sull’uso di materiali che abbiano un basso impatto ambientale e siano rigenerabili.
In questo senso il legno, materiale nobile e di lunga tradizione costruttiva, è un protagonista assoluto dei progetti dello studio Waugh Thistleton Architects. Quale significato assume?
Riteniamo che il legno, e nella fattispecie il CLT cross laminated timber, legno a strati incrociati, (o, in italiano, XLAM), sia attualmente l’unica alternativa valida al calcestruzzo e all’acciaio, che sono due dei materiali più inquinanti. Ciò che si costruisce contribuisce al cambiamento climatico. Crediamo che l’industria debba assumersi una responsabilità collettiva: si può fare di più con meno. Quando utilizziamo elementi prefabbricati e ingegnerizzati, il processo costruttivo è più rapido, preciso e silenzioso. Gran parte del lavoro è fatto off-site, con tecnologie a secco, non occorrono gru a torre, la realizzazione dell’edificio ha un impatto minore sulla vita del vicinato. Ci sono molti altri vantaggi nell’edilizia che si avvale del CLT. Stiamo iniziando a esplorarne gli effetti sulla vita degli abitanti. Le persone sono biofile e hanno un desiderio innato per tutto ciò che è ricollegabile alla natura. Gli edifici in legno offrono ambienti in grado di ridurre lo stress e indurre un senso di calma molto salutare, favorendo la concentrazione e anche il sonno.
Con quali tipi di legno si può essere creativi, innovativi e sostenibili?
Tutto il legno cresciuto in modo sostenibile può essere impiegato in modo innovativo. Legno duro, dolce, lamellare, compensato... Il legno è un materiale versatile. Le diverse specie e i diversi tipi di legno ingegnerizzato hanno proprietà differenti e possono svolgere differenti ruoli all’interno degli edifici. Per esempio, il tulipier americano, il legno duro che abbiamo utilizzato per costruire MultiPly (il padiglione alto nove metri realizzato con 17 moduli scatolari di pannelli prefabbricati in CLT, installato al V&A Museum nell’ambito del London Design Festival in collaborazione con Arup e l’AHEC – American Hardwood Export Council ndr) ha grande resistenza e leggerezza, due caratteri che lo rendono altamente idoneo ad applicazioni strutturali. Il tulipier è una delle specie di latifoglie più diffuse negli Stati Uniti e una delle più sostenibili grazie alla sua capacità di ricostruzione mediante la crescita naturale, che tende ad essere impiegato soltanto per realizzare pallet e poco più: è una risorsa sottovalutata. Comunque, siamo sempre alla ricerca di nuove modalità di utilizzo del legno certificato che possano offrire nuove possibilità espressive e di rappresentazione anche cromatica. I sistemi modulari poi sono disassemblabili, ripetibili con differenti livelli di standardizzazione, riconducibili a geometrie sofisticate e con grande possibilità di scelta e personalizzazione. Un po’ come avviene nell’industria automobilistica.
Con questo approccio come cambia il modo di organizzare il cantiere a livello di timing?
Costruire con legno ingegnerizzato può essere più veloce ed efficiente, ma per ottimizzare questo risparmio di tempo è necessario un approccio diverso da quello tradizionale. Rispetto ai metodi canonici, si richiede un maggiore livello di coordinamento all’inizio del processo di progettazione. Questo significa, per esempio, assicurarsi che tutte le aperture di un edificio previste a livello compositivo possano essere tagliate e sagomate sulla macchina a controllo numerico in fabbrica e arrivare in cantiere in forma di pannelli immediatamente assemblabili e posizionabili alla perfezione. Il follow on trade non richiederà a questo punto di attendere che tutta la struttura sia completata per iniziare a lavorare sulle finiture interne.
Herzog e de Meuron. 2006
Ottimo. Non pensa però che ci siano ancora dei pregiudizi all’idea di abitare in una casa in legno perché considerata meno sicura di una in cemento?
Non la penso così. Guardi gli edifici tradizionali giapponesi che hanno resistito secoli a scosse sismiche. Inoltre il legno ingegnerizzato è resiliente al fuoco: in caso di incendio lo strato carbonizzato che si forma sulle superfici esposte protegge la sezione rimanente dal calore. Vivo in un edificio di sette piani in legno e mi sento completamente al sicuro.
Presentata nel 2008 da AHEC e Sir David Adjaye, è uno dei sette progetti esposti nella mostra David Adjaye: Making Memory al London Design Museum