Dentro alla Nuvola, come è stato ribattezzato il nuovo Convention Center dell'EUR a Roma, con due guide d'eccezione: un tour esclusivo per i lettori di Interni con Massimiliano e Doriana Fuksas, ideatori del progetto.

Trentasettemila tonnellate di acciaio (pari a 5 volte la Tour Eiffel) e  58mila metri di vetro stratificato extrachiaro e a lamelle. Per oltre 55.000 metri quadrati di nuovi spazi pubblici dedicati a 9000 ospiti.

Un'opera faraonica, diciotto anni di cantiere (1998-2016), 239.000.000 di euro investiti e, come sempre, quando si progetta in grande, per una committenza pubblica (Eur SpA nella fattispecie) pareri controversi.

Ma tant'è. Eccola finalmente compiuta La Nuvola, come è stato battezzato il nuovo centro congressuale-espositivo del quartiere EUR a Roma, onere ed onore di Massimiliano e Doriana Fuksas che l'hanno concepita e seguita insieme nella realizzazione, di consueto in modo complementare, lei così attenta ai dettagli e al design lui più orientato alla regia complessiva del manufatto architettonico.

Il volume dialoga con il contesto: l'ingresso principale al centro congressi attesta su viale Cristoforo Colombo. È qui che si materializza la Teca, il colossale parallelepipedo (39 metri di altezza fuori terra e 48 metri interrato; 70 metri di larghezza; 175 metri di lunghezza) con struttura in acciaio e cemento, facciata e copertura a “doppia pelle” in vetro che richiama nelle linee ortogonali l'architettura razionalista anni Trenta, cifra del tessuto urbano circostante.

Al suo interno è imbrigliato e sospeso il corpo della Nuvola, l'elemento iconico del progetto, la struttura in acciaio rivestita da una membrana tessile Atex® 2000 TRL microforata che, come in un gioco di matrioske, contiene a sua volta l'Auditorium, con mega-schermo e 1800 sedute appositamente disegnate e prodotte da Poltrona Frau, foderato con pannelli curvi in ciliegio americano per garantire un'acustica ottimale.

Il nuovo centro congressi è studiato per rispondere adeguatamente in caso di onde sismiche e attento alla sostenibilità energetica (dalle pompe di calore reversibili equilibrate tramite scambi di tipo geotermico con l'acqua del vicino lago dell'Eur ai pannelli fotovoltaici in copertura, fino al sistema di raccolta dell'acqua piovana).

Sono particolarmente affezionato alla Nuvola. In questi lunghi anni di lavoro, che ho svolto insieme a Doriana, ci ha portato avanti la nostra determinazione. Ed io volevo poter dire che sono profeta in patria. Roma ha bisogno di grandi eventi e di committenti. Questa è la prima opera che realizziamo nella nostra città. "

Ma non c'è soltanto la Nuvola, con cui si identifica come fosse la location ispiratrice di un film; infatti, dal foyer dominato da pavimenti in travertino bianco, un materiale della tradizione classica romana che riflette la luce effusa dal tetto di vetro, cangiante e mutevole durante le ore del giorno, alla stregua delle sfumature dei led protagonisti di variazioni che arrivano al blu e al rosso, la narrazione spazia ad altri cinque livelli di sviluppo, collegati da scale mobili e passerelle sospese.

Ed è in un tripudio di superfici curve e binari di acciaio grigio, tubi e giunti a vista, che si configurano altri spazi espositivi modulabili con pannellature scorrevoli, altre luminosità che non sono mai dettaglio, altri vuoti da contemplare e riempire con la vita.

Quella vita che indipendentemente offre anche l'edificio dedicato denominato La Lama che accoglie su 17 piani l'hotel (18.000 metri quadrati, 439 stanze, sette suite, una spa e un ristorante). Welcome to Rome!

Massimiliano e Doriana Fuksas raccontano la Nuvola
"Sono particolarmente affezionato alla Nuvola. In questi lunghi anni di lavoro, che ho svolto insieme a Doriana, ci ha portato avanti la nostra determinazione. Ed io volevo poter dire che sono profeta in patria. Roma ha bisogno di grandi eventi e di committenti.Questa è la prima opera che realizziamo nella nostra città. Abbiamo progettato in tutto il mondo, dall’aeroporto di Shenzhen, in Cina, al Public Service Hall a Tbilisi, e molte altre importanti imprese architettoniche, ma per nessuna ci sono voluti così tanti anni: ben 18, quasi quelli della nostra figlia minore! E il nostro desiderio, quello mio e di Doriana, è che nella Nuvola ci siano grandi esposizioni d’arte, congressi e iniziative di ogni genere e che questa diventi un museo aperto a tutti. Con il nostro lavoro, infatti, cerchiamo di creare luoghi dove la gente sia felice di incontrarsi, luoghi che diano qualità alla vita, cercando di dare emozioni, pensando che saranno le emozioni positive che salveranno il mondo.” Massimiliano e Doriana Fuksas

Progetto Studio Fuksas - Foto di Gianni Basso/vega mg