Il padiglione estone prende vita in una durational performance, in cui le mansioni domestiche e i dialoghi si svolgono di fronte al pubblico. Al progetto partecipa l'attrice Paula Veidenbauma, curiosa di esplorare l’interazione fra temi 'invisibili' come la cura, l'aggressività e la solitudine, e l'ampia visibilità del settore immobiliare che, soprattutto a Venezia, è guidato dall'iper-turismo e dalla gentrificazione".
Con i suoi performer, il Padiglione dell'Estonia si sofferma su situazioni domestiche quasi grottesche, dove i sogni si scontrano con la realtà, i proprietari con gli inquilini, i venditori con gli acquirenti, l'intimità con l'alienazione.
Home Stage riflette su alcune dicotomie:
Case - immobili, sogni - realtà, inquilini - proprietari, residenti - ospiti: visto che l'investimento e la speculazione sono diventati l’obiettivo principale di sempre più immobili, la casa non è più solo luogo in cui vivere.
I centri urbani sono costituiti da case in cui l'abitare stesso è diventato superfluo. Molte abitazioni hanno proprietari ma non hanno occupanti, mentre altrove i residenti lottano per diventare proprietari.
La stabilità della casa come spazio intimo, luogo della storia familiare, contrasta con la natura flessibile e temporanea degli immobili. La casa diventa un prodotto usa e getta.