"Mettendo in primo piano il loro valore in un momento di crescente polarizzazione sociale e degrado ecologico – spiegano i curatori e le curatrici - intendiamo amplificare voci e prospettive prima trascurate nell'architettura britannica.
Il nostro padiglione riprenderà in considerazione il canone architettonico attraverso una gioiosa celebrazione del pluralismo".
La mostra fa il punto sull'artigianato diasporico e le culture materiali come contributo per un futuro più sostenibile per l'architettura britannica, costruito su principi di cura ed equità rispetto all'estrazione e allo sfruttamento dei materiali.
Negli spazi del padiglione verranno avviate attività di costruzione collettiva con la collaborazione e supervisione di architetti, ricercatori e maker.