In Vivo si concentra sull'esplorazione dei nuovi rapporti tra gli architetti e le risorse, sviluppando alternative costruttive che utilizzano materiali provenienti da organismi viventi

L’installazione di Bento e Vinciane Despret sperimenta su larga scala materiali naturali e di origine organica, tra cui terra cruda e micelio (la parte vegetativa dei funghi).

Quindi: come ripensare l'architettura in un mondo con risorse limitate?

" [...] La nostra proposta – scrivono i curatori - è sperimentare alternative auspicabili per i nostri territori, le nostre città, delle alternative forgiate con e a partire dagli organismi viventi che le abitano e ne costituiscono il tessuto.

Questi esperimenti non farebbero altro che prolungare, estendere e persino onorare i molteplici (e spesso ignorati) legami tra esseri umani e non umani, organismi viventi e non viventi. [...]

Il Padiglione "In Vivo" offrirà un tempo e un luogo per sviluppare un pensiero critico (…), rappresenterà un punto di partenza per pensare, registrare, affermare, confermare, revocare, progettare, fantasticare e soprattutto sognare".

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Il Padiglione sarà anche la sede di sperimentazioni, workshop e momenti di confronto.

Il Padiglione del Belgio, il più antico dei Giardini dopo quello italiano

Il Padiglione del Belgio fu costruito nel 1907 dall'architetto Léon Sneyers e da allora più volte ristrutturato.

Dopo il Padiglione dell'Italia, è il più antico nei Giardini e si trova lungo l'asse principale del sito. È occupato in alternanza da creatori della comunità fiamminga o della Fédération Wallonie-Bruxelles.

Altri progetti belgi a Venezia, scelti da Lesley Lokko

Oltre al Padiglione del Belgio, alla Biennale saranno presenti anche altri protagonisti dell'architettura belga.

Yangambi di Sammy Baloji. L’artista figurativo propone un'installazione sul tema della decolonizzazione e della decarbonizzazione. La proposta si compone di tre capitoli: un filmato girato a Yangambi, sulle rive del fiume Congo, nella foresta del centro di ricerca INEAC (Institut National pour l'Etude Agronomique du Congo Belge); due installazioni, una composta da archivi e appunti di viaggio dall'Indonesia (in collaborazione con l'Università di Gand) e un'altra basata sulla proposta di un panorama atmosferico del Congo belga dell'architetto belga Henry Lacoste.
Broader boundaries di BDR Bureau (IT) e carton123 architecten (BE): gli architetti propongono una mostra di modelli che affrontano, attraverso diverse scale, il tema della Coesistenza.

La curatela

Bento è l’associazione fondata nel 2019 a Bruxelles da giovani laureati (2017 e 2019) della Facoltà di Architettura La Cambre-Horta dell'ULB (Université Libre de Bruxelles). Florian Mahieu, Corentin Dalon e Charles Palliez.
Vinciane Despret è dottoressa in filosofia e laureata in psicologia, docente all'Università di Liegi, insegnante di etologia e psicologia all'ULB, curatrice di mostre in Belgio e all'estero e autrice di numerose opere.

Padiglione del Belgio, Biennale 2023, in breve

• Titolo: In Vivo 
• Curatori / Espositori: Bento e Vinciane Despret con Corentin Mahieu, Juliette Salme, Corentin Mullender, Permafungi, BCMaterials, Sonian WoodCoop
• Commissario: Fédération Wallonie-Bruxelles
• Per saperne di più www.belgianpavilion.be