Dante lo definì: “L’obliquo cerchio che i pianeti porta”. E la sua origine si perde nella notte dei tempi.
È lo zodiaco, il celebre sistema composto da dodici segni che portano il nome di altrettante costellazioni, al quale ancora oggi ci si affida per indagare i cieli e trovare auspici celesti e risposte terrene.
Di probabile origine babilonese, il cielo zodiacale è un patrimonio che storicamente tutte le civiltà hanno condiviso: il linguaggio delle stelle è da sempre un linguaggio universale.
Le stelle sono sinonimo di destino, ma anche di destinazione: è stata determinante nei secoli la loro funzione di orientamento, tanto ai naviganti per mare che alle carovane per terra. Nei lunghi viaggi dei mercanti tra Oriente e Occidente, le stelle hanno contribuito alla creazione di immaginari fantastici, miti e luoghi di meraviglia.
Le differenze tra Oriente e Occidente si riflettono anche nell'idea e rappresentazione di cielo e nello zodiaco: quello occidentale, nato con la cultura greca, prevede la divisione in 12 mesi, mentre quello orientale, che discende dallo studio degli astronomi cinesi, è suddiviso in 12 anni e coinvolge 12 animali, diversi dai consueti segni zodiacali.