Fondata dalle giovani e intraprendenti Laura Abe Vettoretti e Maria Dolores Uribe, Unno è la prima galleria digitale dedicata al design latinoamericano che intreccia la saggezza millenaria – ancestrale e sacrale – degli artigiani locali al potenziale creativo degli artisti contemporanei

Pregna di storia, enigmatica e lirica, 32 General Prim è l'abitazione porfiriana dell'inizio del XX secolo situata nel quartiere Colonia Juarez di Città del Messico che fa da cornice alla presentazione di Unno, galleria digitale dedicata al design latinoamericano.

Il cortile principale a doppia altezza, perimetrato da muri scrostati, impreziositi da vegetazione lussureggiante, è il palcoscenico su cui vanno in scena creazioni materiche dall'aurea primordiale e mistica, definiti da linee pure ma grezze, arcaiche e al contempo contemporanee. A risaltare, come gemme rare e preziose, i dettagli, curati e pregiati.

In un'atmosfera dal tempo indeterminato – sospeso , circondati da pezzi scultorei essenziali, dai richiami primitivi e spirituali, realizzati in giada, lava, bronzo fuso, onice, ossidiana, ottone e marmo nero grazie a tecniche e ‘cerimoniali’ antichipare di essere immersi in un romanzo di letteratura sudamericana.

Fondata dalle giovani e dinamiche creative Laura Abe Vettoretti, architetto e scultore, e Maria Dolores Uribe, interior designer, la galleria digitale Unno rimanda all'idea che culture, popoli e Paesi latinoamericani possano condividere il patrimonio comune primordiale e sacrale – che li unisce, per essere portato, sotto forma di opere di arte e design e grazie all'online – in ogni parte del mondo.

I pezzi tra arte e design proposti dalla galleria – firmati dalle stesse Abe e Maria Dolores, dai designer messicani Cesar Nuñez Bandido Studio e da Ian Felton che si ispira all'animismo precolombiano – condividono una comunione di intenti e ispirazione: voci e stili differenti compongono un omaggio alle origini sacre dei popoli millenari dell’America Latina.

Il linguaggio stilistico tramandato dagli antenati si intreccia alla purezza delle linee moderne, la saggezza degli artigiani locali al potenziale dei creativi contemporanei, in una connessione tra tempo, spazio e arte. Nascono così pezzi materici, legati alle radici ma proiettati nel futuro: opere che parlano di memoria primordiale e tradizione concettuale declinate nello scenario creativo e digitale – attuale.

 

“La galleria, fondata da e per i giovani designer” raccontano Abe e Maria Dolores “vuole farsi portavoce di una visione contemporanea della cultura latinoamericana. I pezzi che Unno propone vogliono rendere omaggio al linguaggio visivo ereditato dai nostri antenati. Abbiamo scelto questo nome, ispirato alla parola spagnola uno’, proprio per evidenziare che una sola è la cultura che unisce questi luoghi, oggi frammentati da una pluralità di nazioni. Un'unica cultura millenaria, potente e unica”.

Unno propone un nuovo modo di presentare l'arte e il design, privo di qualsiasi spazio espositivo fisico, ma (quindi) alla portata di ogni città e Paese del mondo: una nozione globalizzata di design, capace di superare i confini geografici (e individualistici).

“I designer che rappresentiamo” proseguono le fondatrici “collaborano con artigiani che sono in grado di ridare corpo a tecniche antiche che appartenevano ai popoli che hanno abitato questi luoghi: i processi creativi sono accomunati dalla volontà di riconnettersi alle nostre origini”.

“Per noi infatti è molto importante raccontare la storia dei designer e degli artisti che fanno parte della galleria perché desideriamo che sia compresa la loro visione, il legame che li accomuna e soprattutto il valore unico di ogni pezzo” concludono Abe e Maria Dolores.