Nuove interpretazioni della ceramica tra food e design nella serata di ieri al Flagship Store di Italgraniti Group a Milano in via Statuto 21

Nello showroom milanese di Italgraniti Group, Luciano Pugnaletto (export sales manager Italstone) ha fatto gli onori di casa aprendo l'evento organizzato in collaborazione con la rivista Interni. Ospiti di prestigio: Tiziano Vudafieri (architetto dello studio Vudafieri-Saverino Partners) con Alessandro Negrini e Fabio Pisani (chef stellati de Il Luogo di Aimo e Nadia), moderati dalla giornalista Laura Traldi, che hanno dialogato tra loro e con il direttore di Interni Gilda Bojardi.

Anche cucinare è un progetto, il cibo nel piatto al termine della preparazione è frutto di una creatività che lo trasforma in una esperienza dei sensi, in una emozione. (Fabio Pisani)"

“Perchè il food?”, ha esordito Pugnaletto. “Perchè le lastre in gres porcellanato della collezione Italstone in un unico grande formato (160x320 cm, spessori 12 e 6 mm) entrano quotidianamente nelle cucine professionali e domestiche. Igieniche e compatte, come top cucina le lastre resistono a detergenti e acidi; funzionali e facili da pulire sono la soluzione ideale per la preparazione di alimenti, là dove sono necessarie massima igiene e pulizia”.

Il design arriva con il progetto di Vudafieri-Saverino Partners che con queste grandi lastre, per sottrazione, hanno disegnato per la serata il sistema di piatti KitchenStoneWear. “Abbiamo voluto dare ai piatti una forma il più semplice possibile (rettangolo e quadrato), modulare. Piatti che cambiano insieme con il cibo nelle loro finiture, nei loro colori, nella luce che rimandano. Perchè sono convinto che la luce in un ristorante sia più importante del design, per una esperienza sensoriale che lega cibo e piatto”, ha spiegato Tiziano Vudafieri.

Abbiamo voluto dare ai piatti una forma il più semplice possibile (rettangolo e quadrato), modulare. Piatti che cambiano insieme con il cibo nelle loro finiture, nei loro colori, nella luce che rimandano. (Tiziano Vudafieri)"

“Anche cucinare è un progetto, il cibo nel piatto al termine della preparazione è frutto di una creatività che lo trasforma in una esperienza dei sensi, in una emozione”, ha raccontato Fabio Pisani. “Per la serata abbiamo preparato un pacchero al baccalà mantecato con erbe di stagione. Il pacchero nasce dall'utilizzo di una miscela di semole. Come avviene per la ceramiche che nasce dalla miscelazione di inerti diversi.”

Un incontro che ha esplorato le applicazioni materiche nell'ambiente cucina, una performance esperienzale che ha integrato design, food e materia. E ha deliziato il palato, la vista, il tatto dei convitati: relatori e pubblico in sala che a fine conferenza hanno degustato insieme il frutto della cooking performance degli chef.

Photo by Saverio Lombardi Vallauri