La cornice è quella del nuovissimo CityLife Shopping District, alla base dei grattacieli che stanno ridefinendo lo skyline della città e la cui vista si gode dal café dello store. Tre piani e 2.200 mq di superficie ospitano nuove linee e i classici del catalogo fra arredi, imbottiti, accessori, tessili, lampade e decorazioni, non solo per la casa ma anche per ufficio e outdoor.

“I tempi erano maturi per riportare il marchio in Italia, grazie alla nuova proprietà. Manteniamo l’idea originaria di Terence Conran, ma per noi era importante essere in un posto totalmente nuovo, nevralgico, uno uno dei più bei centri design oriented, in una location capace di esaltare i prodotti” ha affermato Alain Houli, responsabile Habitat Italia, in occasione dell’inaugurazione.

Alla voce design, risponde il direttore artistico Pierre Favresse: “Non è facile lavorare per un marchio che ha oltre 50 anni di storia. L’idea di base è ovviamente creare buoni progetti, incrementare la qualità, tornare a un design più friendly e per le famiglie, con pezzi di alto valore intrinseco, ma a prezzo contenuto. Il che non significa cheap. Per questo abbiamo iniziato ad invitare alcuni bravi designer come i fratelli Bouroullec, Eugeni Quitllet, Joachim Jirou Najou, Perla Valtierra”.

La produzione avviene prevalentemente in Europa, le sedie sono realizzate in Italia, come la Stones di Quitllet, che secondo Houli diventerà l’icona di Habitat. Spiega il designer: “Volevo chiamare la sedia Milano, ma ho preferito essere umile. Per me è naturale che Habitat sia qui, nell’area in cui un tempo si teneva il Salone del Mobile. Le radici sono rimaste, e ne sento ancora l’eco. Habitat per me ha rappresentato una referenza di formazione personale, ancora quando ero studente a Barcellona, ed è giusto che torni ad essere un riferimento nel mondo del design”. K.C.