L’azienda di Nova Milanese ha festeggiato nel 2014 i primi 50 anni di storia e ha deciso di celebrare questo importante traguardo con l’apertura di uno showroom nel centro di Milano, in via San Damiano 5, a pochi passi da Piazza San Babila.

Albed ha fortemente voluto un’esposizione in una posizione strategica e di grande passaggio soprattutto da parte del consumatore finale. Lo showroom infatti è dedicato sia al pubblico che al progettista.

Lo spazio che si sviluppa su due livelli, uno su strada con due ampie vetrine e l’altro interrato, ricopre un’area complessiva di circa 300 mq. Il progetto e i lavori sono stati seguiti dall’architetto Paolo Festa.

Il primo piano ha una doppia esposizione risultando così molto luminoso. Qui è possibile ammirare diversi prodotti: dalla cabina armadio Vista, con parete scorrevole Dot, ad una rivisitazione artistica della panca Line, con un appoggio rustico che consiste in una sezione di tronco irregolare.

Nel livello inferiore l’illuminazione artificiale proietta la luce creando un percorso visivo suggestivo, grazie a particolari installazioni scenografiche realizzate su misura per lo spazio. Tra i modelli esposti si trova Vista girevole, Solo in versione nicchia e bifacciale e una panoramica di porte battenti, tra cui quella presentata con un nuovissimo pannello in StoneOak.

Proprio questa continua ricerca dell’esclusività dell’elemento, fino al minimo dettaglio, la passione e la professionalità hanno portato Albed a superare con successo i primi 50 anni di attività. L’apertura di questo flagship store rappresenta un tassello importante, una testimonianza tangibile di grande crescita per brand.

Durante il Fuori Salone l’azienda ha presentato in anteprima alla propria forza vendita e ai clienti, provenienti da ogni parte del mondo, lo spazio con un evento dal titolo J’aDoore Albed.

Un espressione che sintetizza la volontà dell’azienda di voler raccontare la propria identità attraverso l’evoluzione progettuale che si riflette in ogni singolo angolo dello spazio espositivo, trasferendo al visitatore una nuova percezione dell’oggetto “porta”. Qualcosa che va oltre, che supera il confine labile tra divisorio d’ambiente, elemento di passaggio e oggetto d’arredo.