Dal momento dell’inizio della pandemia a oggi, il Salone non ha comunicato in modo costante al suo pubblico, almeno esternamente. Perché questa scelta?
Una macchina complessa come il Salone richiede sempre equilibrio e moderazione nella sua gestione, soprattutto quando si parla di comunicazione. A maggior ragione in un periodo come questo dove le certezze sono veramente poche. Direi quindi che il Salone ha comunicato quando ha potuto dire qualcosa di concreto.
Si parla del Salone digitale dall’anno scorso e tutti attendono con impazienza notizie per capire di cosa si tratta. Ce lo può anticipare? Che tipo di contenuti avrà, come verrà organizzata la partecipazione delle imprese, la comunicazione? Quando verrà effettivamente lanciato?
Dopo mesi di analisi e confronti – che ha visto lavorare a stretto contatto sia la struttura interna sia i migliori professionisti del settore – stiamo sviluppando una nuova piattaforma digitale in grado di affiancare la manifestazione e le aziende che vi prenderanno parte. Un lavoro complesso, lungo, faticoso – non lo nascondo – ma anche ricco di stimoli ed elementi di crescita per tutti i soggetti coinvolti che hanno portato a dare vita a una piattaforma che offrirà la ricchezza e il patrimonio storico e umano racchiusi in sessant’anni di storia del Salone del Mobile.
La nuova piattaforma digitale creerà uno spazio potenzialmente infinito e lo estenderà al di là della stagione fieristica. Sintetizzando il concetto direi che il progetto digitale rappresenterà la “voce del Salone” magnificando – grazie a contenuti culturali di alto livello, sezioni interattive a disposizione degli espositori e aggiornamenti sulle novità inerenti alla manifestazione di settembre – la cultura del design nel mondo e offrendo una combinazione unica di contenuti, prodotti e servizi in sinergia con la settimana fisica che saranno a disposizione per tutta la community del design, professionisti e non.
Come avete previsto la messa in sicurezza sanitaria della manifestazione?
Stiamo lavorando con FieraMilano per mettere a punto un protocollo di sicurezza per chiunque acceda al quartiere fieristico durante la manifestazione: espositori, allestitori, visitatori... Ma come ho detto noi possiamo arrivare fino a un certo punto, poi intervengono le istituzioni con le quali siamo in stretto contatto e dalle quali ci aspettiamo risposte certe per garantire lo svolgimento corretto e sicuro del Salone.
Cosa succederebbe se il Salone di settembre saltasse?
Vorrà dire che dal Governo non avremo avuto le risposte ai quesiti che abbiamo posto per garantire l’organizzazione della rassegna e, conseguentemente, ci concentreremo con tutte le nostre forze per realizzare il Salone del Mobile.Milano più bello di sempre ad aprile 2022.
Qualora il Salone non si potesse tenere a settembre pensare alla possibilità di agire sulla città insieme al FuoriSalone?
Adesso siamo concentrati per ottenere speriamo risposte positive e organizzare la manifestazione a settembre.