A quasi una decade di distanza dalla nascita, Range Rover Evoque torna sul mercato con un una seconda generazione, dal design all’avanguardia, per incontrare una nuova generazione di automobilisti, più consapevoli ma non meno esigenti. Registi di questo incontro tra forza e sofisticatezza sono Massimo e Amy Frascella, rispettivamente Land Rover Exterior Creative Director e Chief Designer Colour and Materials.
Come si reinventa un prodotto iconico come Evoque, dopo il successo della prima generazione?
Questo termine è un po’ abusato nel mondo del design… però Evoque è una vettura recente che sicuramente diventerà iconica: per questo abbiamo mantenuto il suo carattere molto forte, senza il desiderio di reinventarla. Sono certo che nel tempo questa consistenza le garantirà la definizione di “icona”, per ora se la sta ancora guadagnando.
Quando si lavora a un prodotto nuovo, in che modo si decide di intervenire su quello precedente?
Dipende. Quando si inizia il progetto di una nuova generazione, all’inizio si sviluppano idee in direzioni diverse, da quella più radicale a quella più vicina all’evoluzione del concetto attuale. Con Evoque la scelta è stata molto semplice fin dall’inizio: evolvere senza stravolgere, perché si è presentata al mondo con un carattere distintivo e unico, che ha cambiato il modo di fare business di Land Rover. Volevamo renderla più sofisticata, pulita, raffinata nell’esecuzione, rimuovendo linee e dettagli superflui.
Come lavorano i designer in questo nuovo mondo dell’auto, dove la tecnologia tende a dettare le regole?
L’industria automobilistica sta attraversando il cambiamento più rilevante nella sua storia: nei prossimi 10 anni cambierà più di quanto non l’abbia fatto in passato e queste nuove tecnologie avranno un effetto incredibile sul nostro lavoro. L’importante è utilizzarle a nostro vantaggio, mantenendo sempre una identità molto definita; la tecnologia deve seguire una “design leadership” che permetta di unirti emotivamente alle persone. È questa la scintilla fondamentale.