A Natale è (buona) consuetudine donare libri. Ecco un'idea regalo utile, virtuosa e simbolica: la casetta-segnalibro Hyle, disegnata da Elisa Ossino per Porro. Una ‘scultura abitativa’ su cui adagiare il libro aperto, per non perdere il segno tra le pagine

Creatività, manualità artigianale e sostenibilità, con alla base un’idea inclusiva della società, che crede nelle collaborazioni e nel confronto tra realtà differenti in un impegno corale a ‘costruire cultura’.

Dalla mano sofisticata e minimale di Elisa Ossino nasce la casetta-segnalibro Hyle, una ‘scultura abitativa’ dalle forme archetipe, su cui adagiare un libro aperto tra una lettura e l’altra per conservare il segno tra le pagine. Un oggetto semplice e puro (quindi) fortemente simbolico, in omaggio alla casa, luogo privilegiato di Porro, oggi più che mai emblema del rifugio, della protezione degli affetti.

In filosofia, il termine hyle (/ˈhylɛː/; dal Greco antico: ὕλη) si riferisce alla materia informe, in attesa dell’agente esterno che la trasformi e la traduca nelle ‘cose del mondo’. Gli antichi lo usavano per definire la ‘legna di bosco’ che, opportunamente plasmata dall’azione dell’uomo, dà origine a molteplici forme.

Un oggetto che sprigiona l’amore per la semplicità, la bellezza e la qualità e che al contempo racconta il desiderio di un futuro più giusto e solidale, rappresentando così non solo l’estetica, ma anche i valori di uno dei marchi storici del made in Italy, fondato in Brianza nel 1925.

Da oltre 90 anni, il legno rappresenta la materia prediletta di Porro, che vanta una conoscenza profonda di essenze e tecniche di lavorazione. Per la casetta-segnalibro Hyle è stato scelto il pioppo bianco, un massello dalla colorazione chiara e dall'estetica impeccabile. Molto diffuso in Italia, dove costituisce l’unico caso di coltivazione programmata di boschi e foreste, e con un ciclo di vita di 9 anni dalla piantumazione all’abbattimento, è adatto alla costruzione di oggetti durevoli che rispettano il bosco, promuovendone la gestione responsabile e la rigenerazione.

Con attenzione per il proprio territorio e con il desiderio di contribuire al perpetrare delle tradizioni manifatturiere locali, Porro ha affidato la realizzazione della casetta-segnalibro Hyle alla Contrada degli Artigiani della fondazione Cometa di Como, dove maestri artigiani trasmettono le tecniche, la sapienza e i segreti dei più antichi mestieri tradizionali a ragazzi che vivono condizioni sociali, economiche e personali difficili, insegnando loro la professionalità e il valore di un vero lavoro, quello manuale, che consente di creare prodotti di alta qualità.

La casetta-segnalibro Hyle è avvolta in un packaging realizzato in tessuto di tipo furoshiki, il tipico foulard di stoffa usato in Giappone per trasportare con semplicità gli oggetti quotidiani. Riutilizzabile e sostenibile, è cucito per Porro dalla Cooperativa Alice, che organizza laboratori di alta sartoria all’interno del carcere San Vittore di Milano per il reinserimento di donne in difficoltà. Spazi creativi in cui lavorano insieme persone con storie diverse, che acquisiscono nuove competenze con l’obiettivo di creare le condizioni per il loro ritorno stabile e dignitoso nella società.