In fila, ordinati, pronti per essere tutti reinventati. I globi di WePlanet spuntano all'improvviso in un luogo fuori dal tempo: nel cuore della Stazione Centrale, nei suoi sotterranei misteriosi e inaccessibili, oltre duemila metri quadri di sale una via l'altra, usate nel secolo scorso per il dopo lavoro dei ferrovieri, oggi, grazie alla collaborazione con Grandi Stazioni retail, sono diventati il Laboratorio dove gli artisti sono già all'opera per dare vita ai 100 pianeti simbolo del mondo che verrà.
Il progetto di Weplanet, Gruppo Mondadori e Mediamond - patrocinato da Comune di Milano e Regione Lombardia - che si concluderà a Milano con una grande mostra collettiva open air di installazioni ecosostenibili, comincia a prendere forma. E colore.
Spicca tra tutti il rosso del globo, firmato dagli architetti di Metrogramma, con i continenti coperti da un collage di facce, di tutte le etnie del mondo. “Un mondo ferito – spiega Cecilia Gozzi mentre osserva la sua ultima pennellata – gli oceani patiscono le conseguenze dei comportamenti umani”. L'invasione della plastica, l'inquinamento, i cambiamenti climatici. Ma anche le migrazioni. “E' un messaggio forte quello che vogliamo trasmettere – sottolinea Andrea Bulloni – la mancanza di responsabilità di un pianeta globalizzato”.