Dietro mandato del Consejo Superior de Investigaciòn Cientifica – Ministerio de Economia y Competitividad, lo studio Schiattarella Associati, assieme all’architetto Salvatore Nicoletti, ha firmato il progetto per la realizzazione della nuova sede della Escuela Española de Historia y Arquelogia (EEHAR), Ente di Ricerca del Governo Spagnolo che dal 1910 ha sede a Roma e che qui svolge attività di ricerca storico-archeologica e promozione culturale-scientifica.

 

In occasione del centenario dalla sua fondazione, l’EEHAR ha infatti deciso di acquisire e recuperare un edificio storico nel centro di Roma, a pochi passi dai Fori Imperiali, con lo scopo di creare un centro di ricerca dove poter svolgere una vasta gamma di attività scientifiche, divulgative e culturali.

 

L’edificio, situato all’angolo tra via delle Tre Cannelle e via di Santa Eufemia, a pochi metri da Piazza Venezia, è composto da cinque piani, copre una superficie totale netta di 1.600 mq ed è servito da due ascensori e due scale, che distinguono nettamente i collegamenti destinati ai visitatori da quelli per gli impiegati e i ricercatori.

L’EEHAR promuove infatti le attività scientifiche, svolte da specialisti del settore e da borsisti residenti, ma assolve anche un’intensa attività di divulgazione verso l’esterno. Per questa ragione, l’edificio è concepito per un utilizzo multifunzionale che è allo stesso tempo didattico, archivistico e documentale, di comunicazione e promozione culturale, di laboratorio, amministrativo e residenziale.

 

L’obiettivo principale del progetto è stato quello di integrare tutte queste diverse attività da un punto di vista operativo-funzionale nonchè spaziale e percettivo. A questo scopo, gli interni sono caratterizzati da una serie di cavità verticali ed orizzontali che tagliano i solai, permettendo alla luce di penetrare profondamente nell’edificio attraverso vere e proprie incavature passanti. Allo stesso tempo, molte pareti si smaterializzano per rendere possibile alla luce di diffondersi e creare compenetrazioni.

Anche i movimenti delle forme e i materiali prescelti sono funzionali all’ottenimento della massima illuminazione, in un sistema equilibrato di vuoti dove si sviluppano gli spazi entro cui si svolge la vita dell’istituto.

 

È proprio questa complessità spaziale, disegnata da un’architettura rigorosa di linee essenziali, a rappresentare il filo conduttore della logica progettuale.