Il nuovo consiglio di amministrazione dell’Opera di Santa Croce di Firenze guarda al passato per costruire il futuro, e annuncia il piano triennale 2015-2017 fondato su alcuni concetti-chiave: identità, creazione di valore materiale e immateriale, etica per l’autofinanziamento, procedure di accreditamento, nuovi strumenti di rendicontazione.

L’Opera nasce nel XIV secolo nel filone di quelle “Fabbriche” finalizzate a gestire grandi lavori di pubblico interesse. Dopo oltre 700 anni prosegue la sua attività gestendo, attraverso apposite convenzioni, un patrimonio che oggi appartiene al F.E.C. (Fondo Edifici Culto del Ministero dell’Interno) e al comune di Firenze.

Con i suoi 800 mila visitatori fino a oggi, Santa Croce ha reso possibile il raggiungimento della missione istituzionale di conservazione e valorizzazione. È stato il loro biglietto di ingresso che ha reso sostenibile il bilancio.

Grazie alla riuscita della recente campagna di crowdfunding dal claim “Crazy for Pazzi” (#crazyforpazzi), per il restauro del loggiato della Cappella Pazzi, l’Opera di Santa Croce ha preso consapevolezza dell’importanza di legittimare apposite campagne di fundraising ispirate alla socializzazione del progetto, la condivisione dei suoi obiettivi, fino alla libera partecipazione attraverso il web per una nuova etica di finanziamento.

Custodi del tempo ed eredi di un’antica forma di organizzazione, l’obiettivo dell’Opera che guarda al domani e di andare oltre l’eredità per gestire il complesso con strumenti nuovi. Il modello di accountability che si sta approntando è una rappresentazione per centri di costo e investimento per competenza economica, corredata dal rendiconto finanziario e da un’articolata relazione che va oltre i numeri, per dar conto della creazione di valore culturale e immateriale.

Da qui, una proposta di bilancio presentata come framework e ottenuta come messa a sistema dei criteri tecnico-scientifici e standard per il funzionamento dei musei, gli indicatori del VAC (Valore Aggiunto Culturale) e gli intangibili. L’opera guarda lo spazio museale non solo come luogo fisico (dotazioni e prestazioni in linea con gli standard) ma anche come sistema di relazioni.

Progetti 2015

– Nel quadro del 150° anniversario del trasferimewnto della capitale d’Italia a Firenze, ciclo di conferenze autunnali a cura di Carlo Sisi I sepolcri di Santa Croce. Archivi di arte, scienza, musica e letteratura.

– Presentazione congiunta con L’Opificio delle Pietre Dure di Agnolo Gaddi e la Cappella Maggiore di Santa Croce a Firenze, volume dedicato al restauro della Cappella Maggiore (2005-2014).

– In occasione del V Convegno Ecclesiale e della visita del Papa a Firenze, in novembre, è prevista una mostra organizzata nell’ambito di importanti collaborazioni internazionali.

Progetti 2016

– Progettazione del nuovo allestimento degli spazi museali.

– Iniziative in occasione del cinquantesimo dell’Alluvione (1966-2016).

– Pubblicazione del nuovo modello di accountability.

Progetti 2017

– Prosecuzione del piano di recupero delle opere alluvionate.

– Nuovo allestimento degli spazi museali.

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Veduta della facciata di Santa Croce (Archivio dell’Opera di Santa Croce, foto Lorenzo Calistri)
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Filippo Brunelleschi, Cupola della Cappella Pazzi e tondi con i quattro evangelisti
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Livelli storici e temi di Santa Croce
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Pittore fiorentino, Veduta della chiesa e del convento di Santa Croce,