Un materasso imbottito di cocco, gomma naturale, lana, cotone, alghe, crine, lino, eucalipto. Comodissimo.
È l’idea con cui nasce il marchio Coco-mat. E come tutte le idee più semplici ha del geniale. Autore del dormir sano è il greco il carismatico e istrionico Pavlos Efmorfidis, detto Paul.
“Anni fa portai una ragazza a casa di mia madre. Lei non ci fece entrare per paura delle chiacchiere dei vicini. Allora la portai a dormire in spiaggia, dove ci siamo arrangiati su due metri di alghe secche lasciate dalla marea. Mai dormito così bene» racconta Paul.
Così è nata in Grecia la sua azienda.
In Italia il gruppo è ora attivo a Milano e Roma e mira a inaugurare una decina di negozi, oltre che ad arredare i boutique hotel come quelli di Borgo Campello in Umbria e di Firenze.
In Coco-mat vige una regola: ciò che è naturale non si butta mai. Così anche gli scarti di stoffa vengono riutilizzati.
Nascono in questo modo le suole per le pantofole, i portachiavi di panno, i cuscini profumati alla lavanda. Oltre ai cuscini oncologici a forma di cuore, che l’azienda regala agli ospedali per dare sollievo alle donne appena operate al seno.
Tutti i prodotti sono realizzati con materiali naturali provenienti da fonti rinnovabili, come la fibra di cocco, gomma naturale, lana, cotone, erba di mare, crine di cocco, seta, lino, legno e piuma d’oca.
Coco-Mat è stato premiata con diversi riconoscimenti a conferma della sua vocazione sociale e sostenibile.
All’insegna della naturalità e della spontaneità anche le iniziative promosse: i negozi di Coco-mat aprono le porte agli artisti per esposizioni e mostre e i lettoni vengono prestati ai bambini per accucciarsi tra cuscini e piumoni ad ascoltare le favole.
Paul Efmorfidis ha fatto della naturalità uno stile di vita: gira senza portafogli né telefonino e si sposta esclusivamente in sella a una bicicletta di legno. Niente metallo, così come nei suoi materassi. «Il metallo, che sia quello delle giunture o delle molle – spiega – crea tensioni sul corpo e impedisce di rilassarsi completamente».