Se si osserva attentamente un normale vetro Float si può notare che, contrariamente al luogo comune secondo il quale il vetro è trasparente e incolore, in realtà assume una colorazione verdastra, che si nota in particolare osservando i bordi. Il motivo di questo effetto è dovuto alla presenza di ossidi di ferro nelle materie prime che compongono la miscela vetrificabile.
Esistono applicazioni (ambientazioni di interni di edifici in cui scale, pareti divisorie o balaustre, sono state pensate proprio per non essere di intralcio allo sguardo, oppure per non alterare gli equilibri cromatici dell’ambiente) in cui al vetro è richiesta invece la caratteristica di essere incolore e avere la massima trasparenza, utile per aspetti estetici e funzionali.
Da un punto di vista funzionale, invece, una delle caratteristiche tipiche del ruolo delle finestre in un edificio è la massimizzazione della luminosità, sia per aspetti di comfort sia di risparmio energetico. Avere un vetro realmente trasparente significa aumentare il comfort dell’ambiente e ridurre i costi di illuminazione artificiale.
Pilkington Optiwhite™ permette di affrontare e risolvere queste problematiche. Si tratta di un prodotto extrachiaro, a bassissimo tenore di ossidi di ferro, praticamente incolore, dove è assente il colore verde tipico di tutti gli altri vetri.
Un prodotto extrachiaro che ha una trasparenza maggiore del 3 – 4 % rispetto a un vetro chiaro, percentuale che arriva a un aumento del 7 – 8 % quando lo spessore del vetro è superiore agli 8 mm. È disponibile in versioni da un minimo di 2 mm fino ad un massimo di 19 mm.
Per le sue caratteristiche è un prodotto apprezzato dai progettisti: dalla Chiesa del Giubileo del 2000 di Richard Meier alle Residenze Libeskind nell’area di Milano City, alla nuova sede della Cantina Antinori realizzata dallo Studio Archea.