In questo nuovo ristorante londinese, l’architetto Pierluigi Piu prosegue il racconto della Sardegna – narrazione della terra d’origine del proprietario precedentemente iniziata in altri locali – qui viene evocata da grandi bassorilievi parietali in pietra naturale (grigio Tunisi) color seppia, che fanno riferimento alla tecnica di tessitura artigianale detta a pibiònes, tipica dell’isola.

 

La facciata rigorosamente vittoriana di Olivo Restaurant è resa più ‘fresca‘ da un inedito colore.

 

La sala da pranzo principale è dominata da un primo ‘arazzo in pietra di grandi proporzioni  (400×300 cm) minuziosamente cesellato su disegno dell’autore dai maestri dell’arte lapidea dell’azienda Lithea che riprende i tipici tessuti sardi in cui i motivi decorativi sono definiti da una sorta di chicchi (pibiònes) in rilievo formati da piccoli anelli eseguiti col filato di trama.

Il secondo ‘arazzo’ lapideo (dimensioni 800x300cm) ricopre l’intera parete della  muratura perimetrale della sala da pranzo posta sul fronte strada e propone una variante del motivo decorativo della pavoncella, considerata nell’isola simbolo di fertilità e prosperità.

 

Entrambi gli arazzi sono stati realizzati su misura e sono composti da lastre di pietra di soli 2 cm di spessore scolpite con macchine a controllo numerico che ne garantiscono la precisione nell’assemblaggio e rifinite con una tecnica artigianale totalmente manuale messa a punto da Lithea che conferisce alla superficie caratteristiche tipiche dei tessuti.

 

Le sedute scelte per Olivo Restaurant sono il modello Frida di Pedrali disegnate da Odo Fioravanti e vincitrici del Compasso d’Oro ADI nel 2011.