“Marmo 2.0 è una nuova tappa del mio cammino di esplorazione di ciò che la tecnologia attualmente in nostro possesso consente di fare in campo lapideo. Con la mia ricerca spingo all’estremo le capacità degli utensili, tracciando spesso anche strade prima sconosciute, con tecniche come il taglio water jet 5 assi, la fresa, il disco diamantato. Un lavoro difficile ma sempre entusiasmante fatto in preziosa e imprescindibile collaborazione con aziende d’eccellenza nel campo litico. A volte il risultato del nostro comune lavoro di ricerca sorprende anche noi”, spiega l’architetto Raffaello Galiotto.
Le cinque opere Agave, Glomus, Lisca, Rhinocerus e Thorn rispettivamente realizzate da Marmi Strada, Helios Automazioni, Lithos Design, Citco e Intermac sono state recentemente presentate a SuperstudioPiù durante la Milano Design Week che ha registrato la presenza di 130 mila visitatori.
Con Marmo 2.0 il sapere millenario incontra e si esprime in termini tecnologici. Per millenni l’uomo ha lasciato il suo segno “manuale” sul marmo creando incredibili capolavori; oggi attraverso lo “scalpello digitale” è possibile imprimere la cifra distintiva della contemporaneità, creando forme e finiture prima impossibili.
“La tecnologia oggi permette di pensare al risparmio e al rispetto della materia” continua Galiotto. Questo tipo di ricerca offre al settore anche grandi opportunità nel campo del risparmio energetico: il recupero e la riduzione dello scarto sono fra i principali obiettivi perseguiti nelle ricerche di Galiotto. Lo scalpello digitale lavora sempre in ottica di rispetto dell’utilizzo di un materiale unico e prezioso come il marmo.
Queste cinque opere fanno parte di un fil rouge che da anni lega l’instancabile lavoro di innovativa ricerca in campo lapideo del designer Raffaello Galiotto, lavoro condotto anche in collaborazione con la fiera Marmomacc di Verona e selezionato Adi Index per il premio Compasso d’Oro nella categoria “ricerca per l’impresa”.