Sono circa 10 mila le persone che ogni giorno a Expo visitano le grandi sfere costruite da People&Projects con un innovativo sistema ispirato a quello usato da Brunelleschi e con le più moderne tecnologie aereospaziali. Sfere che insieme alle lamelle ondulate contraddistinguono il Padiglione dell’Azerbaijan.

Subito ribattezzato come “il più spettacolare” e “the jewel”, è stato ideato, progettato e realizzato dalle fondamenta fino all’ultimo bit di contenuti da Simmetrico, network di creativi ed esperti in tecnologie multimediali, fondato da Daniele Zambelli e attivo nel campo della comunicazione culturale, in collaborazione con Arassociati, iDeas e lo studio di architettura del paesaggio AG&P.

People&Projects, società internazionale nata a Napoli, ha costruito le parti di architettura complessa del padiglione che racconta, a partire dalle sue stesse forme, le peculiarità dell’Azerbaijan: le biosfere, appunto, che richiamano il tema centrale della biodiversità, e le lamelle ondulate, metafora dei flussi culturali e dei venti che attraversano il paese.

La struttura delle sfere, dal diametro di 10 metri ciascuna, per la quale è in corso la procedura di brevetto, si è ispirata al geniale sistema usato da Brunelleschi per la cupola di Santa Maria del Fiore e ha consentito una costruzione molto semplice, realizzata in totale assenza di ponteggi. La struttura, infatti, è autoportante in fase di montaggio.

Una particolarità non da poco, perché le sfere, così come tutto il padiglione, sono state concepite per essere smontate al termine di Expo 2015 ed essere nuovamente rimontate a Baku, dove diventeranno un’architettura permanente.