Il convegno in onore e memoria di Filippo Alison (1929-2015) svoltosi c/o la Scuola del Design, Campus Bovisa il 20 gennaio scorso, è stato l’occasione per affrontare un grande tema della contemporaneità. Quello declinato dal mega-titolo La cultura, le culture dell’abitare. La casa nel XXI secolo, tra globalizzazione e nuove tecnologie.

Questo perché l’architetto, docente, designer di fama internazionale, nato a Torre Annunziata, una delle figure più rappresentative della cultura a Napoli e nel mondo, durante la sua lunga e prolifica attività, si è confrontato in modo appassionato con questo tema “concependo l’abitare come una forma esperenziale da cui trarre un’esperienza estetica e capace di riportare all’uso il passato” ha commentato la figlia Aurosa.

Senza dimenticare che a lui, e alla sua comprensione per i valori non effimeri del design, si deve tra l’altro il progetto che ha portato Cassina allo sviluppo della celebre collezione ‘I Maestri’ con cui furono rieditati capolavori di Le Corbusier, Wright, Mackintosh, Asplund e Rietveld.

Da qui, la scelta di dedicare una giornata al Maestro tra i Maestri, “non specificamente focalizzata sul suo lavoro, ma aperta a una riflessione sui modi in cui oggi, terza fase della rivoluzione industriale, si stanno modificando i contenuti e i valori dell’abitare in tutto il mondo” ha introdotto Vanni Pasca, in qualità di coordinatore.

Hanno portato il contributo delle loro esperienze/studi: Giampiero Bosoni (Politecnico di Milano), Jonathan Mekinda (Università di Chicago, USA), Maria Helena Estrada (Editora, Arc Design), Tevfik Balciogu (Yasar University, Izmir, Turchia), Simonetta Venosta (Area Progettazione e Sviluppo, Fondazione Housing Sociale), Patrizia Scarzella (architetto e giornalista).

Alla tavola rotonda, seguita nel pomeriggio, introdotta e coordinata da Rodrigo Rodriquez, hanno poi partecipato: Aurosa Alison (Gerphau/ Paris La Villette), Gioconda Cafiero e Paolo Giardiello (Università degli Studi di Napoli Federico II), Fulvio Irace (Poli Milano), Barbara Lehmann (Cassina), Marco Sammicheli (Abitare design curator).

Alla fine, un grande interrogativo resta aperto: se la trasformazione della città corre più velocemente di quella delle case, se le favelas vivono un processo di integrazione dentro la metropoli, se si sono moltiplicate le tipologie sociali, se Internet porta gli stessi beni ovunque, se non esistono due comunità che vivono nello stesso modo… nella città globale, la casa diventa globale? Alison avrebbe qualcosa da dire. (Antonella Boisi)

gallery gallery
Courtesy archivio Filippo Alison.
gallery gallery
Filippo Alison, foto di Giuseppe Avallone.
gallery gallery
Da sinistra, Maria Helena Estrada (Editora/Arc Design), Rodrigo Rodriquez, Vanni Pasca.
gallery gallery
Patrizia Scarzella, architetto e giornalista.
gallery gallery
Simonetta Venosta, Area Progettazione e Sviluppo, Fondazione Housing Sociale.