Nella sua attività di interior designer, l’architetto Carlo Rampazzi è stato spesso chiamato a ridisegnare gli interni di alberghi al top di categoria.

Hotel di lusso come l’Eden Roc di Ascona, il Carlton di St. Moritz, il Tschuggen di Arosa, il Bülow Palais di Dresda, sono l’esempio del suo stile personale e unico.

Le sue stanze hanno un concept opposto a quello normalmente realizzato negli hotel di tutto il mondo. Solitamente si cerca di ricreare all’interno di una camera d’albergo un’atmosfera che sia il più possibile simile a quella di una abitazione privata, utilizzando gli schemi di vita tipici della maggioranza delle persone.

Rampazzi, invece, interpreta gli spazi come luoghi di sogno in cui il viaggiatore deve entrare e vivere la sua esperienza di viaggio.

Rampazzi gioca con i colori e i materiali e il cliente si trova davanti l’inaspettato, il sogno, un vortice di emozioni nuove e positive; la parola “normalità” non esiste più e il tempo smette di segnare il ritmo frenetico della vita di tutti i giorni.

“Non accetto il detto che in hotel bisogna sentirsi come a casa propria. Se devo sentirmi come a casa….rimango a casa, perché dovrei viaggiare?”, afferma categorico Carlo Rampazzi, “Bisogna suscitare nei clienti il desiderio di ripetere l’esperienza: il ritorno a casa deve essere vissuto non con un senso di sollievo, ma con un senso di perdita e rimpianto per ciò che si è lasciato. E desiderare di tornare ancora”.

Foto di Frederic Ducout.