Lo studio Alvisi Kirimoto trasforma il 32° piano di un grattacielo a Chicago

Estremamente sofisticati, come sospesi tra le nuvole, gli uffici progettati dallo studio di architettura Alvisi Kirimoto occupano l’intero 32° piano di un nuovo grattacielo di 224 m, situato nell’ex quartiere industriale di West Loop, a Chicago

Lo spazio di 2.600 mq, che ospita una collezione privata di opere d’arte, si distingue per le proporzioni misurate e il tocco orientale, in linea con la sensibilità italiana e giapponese che anima lo studio fondato romano dagli architetti Massimo Alvisi e Junko Kirimoto.

Gli interni sono resi luminosi dalle grandi pareti in vetro, dalle finiture in legno naturale e dai pannelli sospesi che delineano le diverse aree di lavoro. La flessibilità e la leggerezza degli elementi consente di godere di un panorama mozzafiato anche nelle aree più private, delimitate da superfici opache.

Gli spazi sono ritmati da doghe verticali in legno che calibrano privacy e luminosità e diventano la cifra stilistica dell’intero progetto.

Il cuore pulsante degli uffici è il Winter Garden, un ambiente multifunzionale a doppia altezza dal forte impatto scenico, che si trasforma in una scatola luminosaA seconda del punto di vista, il rivestimento – composto da due file di doghe di legno sospese che non si allineano tra loro – incornicia una partizione di vetro trasparente centrale, che si dissolve o diventa opaca, generando molteplici prospettive e creando inediti giochi di luci e ombre

A rendere ancora più suggestivo il Winter Garden, una grande e sinuosa scultura in bambù, creata dell’artista giapponese Ueno Masaosospesa al centro dello spazio, a cui è abbinato un elegante tavolo in finitura laccata giapponese disegnato da Junko Kirimoto.

Ogni aspetto del progetto è stato sapientemente adattato e armonizzato al contesto, dai mobili realizzati su misura alla scelta della gradazione delle luciL’uso del colore è ponderato: a volte crea una sensazione di serenità, altre disegna lo spazio o ne definisce la funzione. Le tonalità spaziano dall’arancio luminoso di alcuni soffitti al rosso intenso dei pannelli in contrasto con le pareti grigie, dalla rilassante ruggine della carta da parati giapponese al bianco rigenerante degli open space.

L’arte è parte integrante del progetto di interior design: diversi pezzi appartenenti a una collezione privata sono esposti in un un percorso olistico di oltre 1.000 mq, in un susseguirsi di spazi che si compenetrano e si sovrappongono alla città, generando punti di vista inaspettati.

 

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Ph. Nic Lehoux
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