Design e comunicazione 2.0: esserci non è più sufficiente, bisogna cercare l’interazione con i lettori. Questo il principale cambiamento raccontato dai protagonisti del talk promosso dalla rivista Interni e da Fantini Rubinetti mercoledì 7 settembre presso lo showroom Fantini Milano di via Solferino 18. Guidati da Patrizia Scarzella, architetto e giornalista, ne hanno dibattuto Gilda Bojardi, direttore di Interni, Laura Traldi, giornalista e blogger, Giulio Iacchetti, industrial designer.
Gilda Bojardi ha raccontato l’evoluzione nella comunicazione del design nell’esperienza dell’articolato “sistema” Interni, passato nel corso della sua storia dalle pioneristiche newsletter inviate via fax alla nuova comunicazione sul sito internimagazine.it/com e sui social della rivista (Facebook, Twitter, Instagram). “Adattarsi ai cambiamenti della comunicazione è uno degli elementi fondamentali di qualsiasi mezzo d’informazione”, ha spiegato. “Oggi esistono nuovi linguaggi per raccontare il design a un pubblico sempre più ampio e non solo specialistico. Interni lo fa attraverso i canali “tradizionali” della comunicazione su carta e quelli nuovi del web e dei social media. L’importante è la qualità dell’informazione, che deve rimanere originale nei contenuti”.
Giornalista a D la Repubblica e ideatrice e curatrice del blog Design@Large, Laura Traldi ha raccontato la genesi del suo blog, nato per parlare di design non solo dal punto di vista del prodotto, ma come progetto. “Ho provato subito a scrivere di design giornalisticamente, focalizzandomi sul design come cultura, come analisi”, ha raccontato, “con un linguaggio semplice e chiaro, con contenuti originali. Che trovano riscontro nell’interscambio con i lettori, che commentano e partecipano ai temi di discussione perché si sentono coinvolti. Ecco è questa la cosa importante: coinvolgere chi ti segue. E questo accade solo se, nell’eccesso di informazione che circola in rete e sui social, si fa un lavoro giornalistico di discernimento e curatela delle informazioni che si trasmettono”.
Dilettante della comunicazione, come ama definirsi, Giulio Iacchetti gestisce il suo profilo Facebook come luogo in cui “lanciare un sasso, smuovendo interessi e passioni, provocando occasioni di confronto con la community della rete”, ha commentato. “Il designer esperto che si pone in atteggiamento di ascolto e co-creazione fa un grande lavoro di empowerment sui saperi comuni: questo è quanto cerco di fare attraverso il mio profilo Facebook”, ha proseguito.
Se è possibile ricavare una formula sul tema design e comunicazione 2.0, è possibile affermare che i punti fermi sono qualità, chiarezza, empatia. Nel rispetto della regola aurea che vede il fine dei social media come strumento per creare interazioni tra le persone e instaurare un’affinità che avvicina mittente e destinatario, giornalista e lettore, designer e appassionati.
Foto: Plume (Lorenzo Lucca / Elisa Piemontesi).