Nell’annus horribilis 2020, Talenti si è distinto per una crescita importante del fatturato. Fabrizio Cameli, CEO e fondatore, spiega le ragioni di questo successo commerciale del brand outdoor

Nei 12 mesi più difficili a memoria d’uomo, il marchio dell’outdoor Talenti ha registrato un +26% con un fatturato di 19,6 milioni di euro (secondo uno studio di Pambianco Strategie d’Impresa, unica azienda del settore a registrare una crescita nel 2020). Malgrado le chiusure e gli stop, nonché il generale mood dovuto alla pandemia, l’azienda umbra fondata da Fabrizio Cameli ha continuato a registrare ordini a livello internazionale (il 60% del fatturato, con in testa Francia, Emirati Arabi e Stati Uniti) e ovviamente in Italia (che da sola rappresenta il 40% con un balzo del 17%).

Fabrizio Cameli, come spiega questa traiettoria in controtendenza?

Gli ultimi 12 mesi sono stati davvero duri (la famiglia Cameli gestisce anche una serie di residenze sociosanitarie per la Terza Età ndr), ma il segreto del nostro successo risiede in una struttura snella e dinamica dove il capitale umano è valorizzato al massimo. In un mondo che si chiudeva in se stesso, Talenti è riuscita comunque ad arrivare ovunque potendosi avvalere di una fitta rete distributiva in oltre 55 paesi e aumentando le vendite in ogni angolo del globo. Immancabile poi l’occhio attento al mercato e alle nuove tendenze e il posizionamento globale del brand che è tra le ragioni di questo successo.

Intende il vostro modo di concepire l’outdoor?

Da sempre per noi l’outdoor va oltre il concetto di prodotto per trasformarsi in filosofia di vita. La mia idea è sempre stata quella di un’outdoor che si trasformasse in una “stanza senza pareti”, arredata con la stessa cura riservata agli interni con mobili di design, accessori di pregio e illuminazione raffinata, per cui mi sono messo in testa di infondere ai prodotti da esterno una nobiltà che gli era ancora sconosciuta. Per fare questo, ci siamo affidati a nomi d’assoluto prestigio rivolgendo a tutti la medesima raccomandazione: che gli arredi da esterno avessero il design, la qualità e la cura del dettaglio di quelli da interno. Da li poi sono nate le differenti linee utilizzando vari tipi di materiali, alternando le forme, scommettendo sulla modularità dei divani e la compatibilità degli stili. Dal teak all’alluminio, dal grès al marmo, svariati materiali al servizio della creatività quindi per dare vita ad un concept nuovo dove l’outdoor avesse finalmente lo status che merita.

Tra poche settimane inaugurerete virtualmente un headquarter avveniristico. Come è nata l’esigenza di cambiare casa a Talenti?

Il nuovo headquarter Talenti, nel cuore più verde dell’Umbria, è frutto di un ambizioso progetto di recupero dell’ex pastificio Federici, realtà nazionale della pasta italiana nel mondo fino ai primi anni 2000. Obiettivo è stato adeguare gli spazi preesistenti a una nuova idea di fare impresa. L’intero progetto è infatti stato concepito per tradurre in architettura la missione dell’azienda e comunicarne l’approccio progettuale, utilizzando i materiali, come metallo e legno, che Talenti usa per i propri prodotti creando così un filo conduttore coerente e versatile. Curato dall’ingegnere e architetto Filippo Cagnotto dello studio Progetto Reb, è un progetto che riguarda una superficie di 80 mila metri quadri totali, di cui circa 20 mila coperti. L’intera area consta di una sede logistica, di uno showroom di 2 mila mq e di una area dedicata agli uffici: il tutto all’insegna della vita all’aria aperta con un occhio di riguardo verso il  benessere  di chi vi lavora. Elemento distintivo dell’intervento è la torre, originario silos per la conservazione del grano che è diventata un’installazione fatta di giochi di luce, lamiere metalliche forate e una forte presenza di verde verticale. Oltre alla nuova sede, abbiamo predisposto una falegnameria interna e riorganizzato il magazzino con un reparto di assemblaggio, al fine di avere un controllo sempre più capillare dell’intera filiera produttiva. La pandemia ci ha insegnato che essere autosufficienti è fondamentale.

Collaborate con grandi firme del design. È una scelta imprenditoriale o estetica?

È stata una scelta prima di tutto spontanea, ma suppongo di poter dire che è per entrambe le cose. Va in questa direzione, l’intensa collaborazione e amicizia con numerosi illustri designer come ps+a Palomba Serafini Associati, Ramon Esteve, Marco Acerbis, Karim Rashid, Nicola De Pellegrini e la new entry, Jean Philippe Nuel, un nome di assoluto prestigio che segna la nostra definitiva affermazione nell’olimpo del contract.

Novità per il futuro?

Il 2021 segna un’ulteriore svolta per Talenti. Abbiamo intrapreso stimolanti collaborazioni con designer le cui identità non possiamo ancora svelare e che ci consentiranno di coprire nuove aree di gusto senza tralasciare ovviamente tutti i professionisti che ci hanno accompagnato in questi anni di grande crescita. Guardiamo ai prossimi mesi con grande ottimismo. Avremo, come detto, l'inaugurazione ufficiale del nostro nuovo HQ ed abbiamo in programma anche di affacciarci al mondo dell’indoor. Programmi che ci consentiranno di diventare ancor più efficienti e di offrire un servizio sempre migliore alla nostra clientela soddisfacendo così la crescente domanda da tutto il mondo dei nostri prodotti.