Utilizzando principalmente il cellulare, l’artista rielabora cliché linguistici, frasi e slogan e si avvale della comune propensione di oggi a condividere costantemente flussi di pensieri con lettori perlopiù sconosciuti. Frammenti di conversazioni quotidiane, pubblicità, letteratura, post sui social media, film, serie tv, testi musicali e cultura digitale sono registrati senza una logica precisa: tutto ciò che la circonda può essere reimpiegato nelle sue opere. Un metodo democratico per cui ogni fonte ha lo stesso peso, senza distinguere tra affermazioni politiche e citazioni di personaggi televisivi, l’artista rivela sottili sincronismi tra relazioni sociali, strategie di marketing, comportamenti dei consumatori e le personali soggettività degli autori citati.
Ogni anno Nora Turato crea un nuovo pool, che pubblica sotto forma di libro d’artista e che rispecchia non solo il clima culturale e gli eventi accaduti nel mondo quell’anno, ma anche le persone con cui ha interagito e gli interessi a cui si è dedicata. Un registro in divenire che è allo stesso tempo la sorgente da cui l’artista attinge per realizzare le sue opere – video, installazioni, graffiti e performance parlate – nelle quali trasforma i testi in una nuova narrativa di forte impatto, palesando la grande volatilità del linguaggio, in un’epoca in cui è spesso sconnesso dalla sua funzione informativa.