La sua è una pittura espansa, che gioca poeticamente con complessi accordi di forme dando vita a oggetti inanimati senza imporre alcuna narrazione, lasciando l’interpretazione agli occhi dello spettatore. Una pittura che esiste rispettivamente come oggetto, spazio o ambiente, in cui ogni distinzione tra l’opera d’arte e la sua struttura espositiva viene annullata.
Per Nathalie Du Pasquier il dispositivo della mostra è infatti uno strumento dinamico che le permette di utilizzare i propri lavori come ‘materia prima’ per costruire altre, nuove creazioni. La presentazione di opere dei decenni passati accostate ad elementi di periodi diversi consente così di evitare una mostra antologica convenzionale: quella che va in scena un’unica, grande installazione: un Gesamtkunstwerk, un'opera d'arte totale.