L’arte è stata per Nanda Vigo amore (Piero Manzoni), vita (l’amicizia con Lucio Fontana ed Enrico Castellani per esempio) e materia per costruire – l’‘ambiente totale’ della casa Meneguzzo a Malo (1966-69) costruita sul progetto messo a disposizione da Gio Ponti sulle pagine di Domus, dove le opere d’arte assumono il valore di elementi chiamati a costruire lo spazio. Una sensibilità che si ritrova nella sua attività di designer di cui ricordiamo, tra i tanti lavori, la lampada da terra Golden Gate per Arredo Luce (1971); prima lampada domestica ad alto ‘valore ambientale’ che impiegava un led (recuperato dalla Nasa a Cape Canaveral) posto nell’interruttore rosso emergente, come un ‘segnale iniziatico’ da attivare, dalla base cilindrica di acciaio.
La grande mostra dello scorso luglio a Palazzo Reale, “Nanda Vigo. Lights Project”, ci ha restituito solo parte del denso percorso progettuale, creativo e poetico, di Nanda Vigo, “un po’ gipsy, ma anche bellissima”, come la descriveva Gio Ponti sul The Daily Telegraph nel 1972.