Come cambierà la distribuzione degli spazi abitativi all’interno di una casa nel post emergenza Covid-19? All'insegna del massimo comfort nel minimo spazio

Dal recente studio dell'Osservatorio Immobiliare di Nomisma è emerso che dopo il lungo periodo di quarantena dovuto all'emergenza sanitaria alla progettazione delle abitazioni verrà dedicata maggiore attenzione: la distribuzione degli spazi partirà dalla funzionalità d'uso e dall'integrazione di soluzioni e dotazioni specifiche che sappiano rispondere alla mutazione delle esigenze abitative.

Sicuramente il lungo periodo passato in casa avrà portato le persone a riporre maggiore attenzione alla qualità e al comfort degli arredi e alla provenienza e salubrità dei materiali.

L'integrazione di soluzioni funzionali specifiche non potrà però avvenire senza che gli interior designer abbiamo prima avviato uno studio accurato del progetto di configurazione dei diversi spazi che predisponga le eventuali implementazioni e personalizzazioni.

In quest’ottica Milano Contract District è stato un precursore quando, nel 2018, ha lanciato la piattaforma More+Space pensata per sviluppare soluzioni integrate ottimizzate per spazi abitativi di piccolo taglio. Il modello Design&Build offre soluzioni personalizzate di progetto, layout e interior design per microliving.

Una casa costituita da stanze si trasforma così in una casa costituita da funzioni, con pareti-mobili capaci di creare ambienti che mutano nell’arco della giornata e arredi che si trasformano per ampliare, moltiplicare, comporre e nascondere gli spazi, ottenendo il massimo comfort con il minimo spazio.

Ne sono un esempio le small units (abitazioni entro i 60 mq) del recente complesso residenziale milanese The Central Tower, disegnate e allestiste con le ingegnose soluzioni progettuali e di arredo sviluppate da More+Space, pensate specificatamente per il microliving.