È stata inaugurata la nuova stazione delle Ferrovie Appulo Lucane progettata da Stefano Boeri Architetti: un luogo di passaggio, ma anche di sosta e incontro

Situata in piazza della Visitazione, luogo di raccordo tra la città vecchia, quella costruita nel dopoguerra e quella contemporanea, la nuova stazione Matera Centrale di Ferrovie Appulo Lucane progettata da Stefano Boeri Architetti rappresenta un nuovo importante punto di accesso a Matera proprio nell’anno in cui è Capitale Europea della Cultura.

Una grande apertura rettangolare di circa 440 mq ricavata nella pavimentazione della piazza mette in relazione diretta le due parti del progetto: quella pubblica fuori terra e la parte interrata più legata al servizio ferroviario vero e proprio, portando luce naturale e aria al tunnel sottostante che viene così completamente riqualificato e diventa uno spazio identificabile, leggibile e, quindi, vivibile.

Il progetto (qui la presentazione) si distingue per la nuova grande copertura (45x35 m di ampiezza, 12 m di altezza dal livello della piazza e ben 18 m dal livello della  banchina) che si inserisce in maniera decisa nello skyline di Matera connotandosi da subito come un landmark che definisce in maniera inconfondibile la stazione come nuova porta della città e trasforma lo spazio esterno in una piazza coperta fruibile sia dai viaggiatori che dai cittadini e dai turisti che disporranno di uno spazio di incontro, attesa, transito e passeggio, dando nuova vita a un importante brano di città su cui si affacciano diversi edifici pubblici di valore architettonico e che fino a poco tempo fa era prevalentemente adibita a parcheggio.

La grande copertura a 12 metri di altezza sul livello della piazza è sorretta da dodici colonne in acciaio che sorgono dal “piano del ferro”, attraversano l’altezza del tunnel fino ad arrivare al livello terra, fornendo una vasta superficie coperta per viaggiatori e cittadini che permetterà di vivere la piazza anche al variare delle condizioni climatiche e a tutte le ore del giorno e della notte.

Il progetto è stato realizzato utilizzando prevalentemente due materiali capaci di incarnare le due anime di Matera: la pietra di Apricena che richiama la pietra locale della città antica dei Sassi e l’acciaio che parla della dinamicità della città moderna.

La banchina d’attesa e l’edificio vero e proprio della stazione sono interamente rivestiti in pietra, mentre la banchina di emergenza, le due passerelle sospese nel vuoto e la struttura della grande pensilina sono in acciaio.

I pannelli fotovoltaici che rivestono la copertura garantiscono la massima autosufficienza energetica della stazione e in futuro al l’intera piazza e il parco attrezzato in accordo con i più avanzati principi di sostenibilità ambientale che permeano la ricerca progettuale di Stefano Boeri Architetti; un orientamento che FAL ha pienamente abbracciato e sostenuto. L’impianto, realizzato su una superficie di 1.250 mq, è composto da 696 pannelli che producono annualmente energia per 271.440 KWh.

La nuova stazione è stata progettata pensando a un futuro prossimo di potenziamento dei flussi di trasporto ferroviario su Matera, che dopo il 2019 si avvia a diventare stabilmente una  città d’arte e storia unica al mondo.

Una città che si proietta verso il futuro preparandosi ad accogliere sempre maggiori flussi di pendolari, visitatori e turisti.

ll progetto permette di anticipare, in un luogo e in un’architettura, i tratti della città di cui la stazione diventerà porta d’ingresso"

Per Matera abbiamo immaginato un’infrastruttura che diventasse a tutti gli effetti un luogo di passaggio, ma anche di sosta e incontro. Un luogo pubblico costituito da due vuoti: il vuoto longitudinale (a quota meno 6 metri) lungo la fascia dei binari e il vuoto (a quota zero) della piazza coperta e perimetrata dalla grande pensilina” racconta Stefano Boeri.

“Lo spazio pubblico della nuova stazione potrà offrire al pubblico una sequenza di luoghi capaci di accogliere e riflettere la luce in modi diversi. Un omaggio alla formidabile esperienza percettiva che si prova nel percorre i Sassi e la loro continua metamorfosi in grotte, scale, terrazze, sbalzi che cambiano luce e profondità a secondo dell’orientamento della luce del sole e della luna”.