Due anni di lavori e il prossimo 23 giugno, ricorrenza dell'Olympic Day, l'International Olympic Committee (IOC), che, nella stessa data, celebra il 125esimo anniversario, inaugurerà ufficialmente la sua nuova 'casa' di 22.000 metri quadrati a Losanna, in Svizzzera, riunendo sotto lo stesso tetto gli uffici di 500 persone ad oggi dislocati in quattro differenti sedi.
L'Olympic House è un'architettura dello studio danese 3XN, sviluppata di concerto con lo studio svizzero Itten Brechbühl come local architect e con lo studio italiano RBS Group di Nora Trentini e Chiara Costanzelli per il progetto d'interni. Molto interessante, perché, in un'epoca che pullula di opere auto-referenziali, dichiara un non protagonismo già assurto a valore di icona e landmark di riferimento per la comunità (non solo locale).
Con un approccio che assorbe le nuove necessità funzionali dall'interno verso l'esterno, intorno alle persone che ospita, l'edificio interpreta infatti in modo sintetico, efficace e simbolico le key-words fondamentali del Movimento Olimpico – movimento, trasparenza, flessibilità, sostenibilità e cooperazione – riconducendole in una forma costruita a tutto tondo. Una sorta di corporate philosophy declinata con gli strumenti parametrici del design.
L'Olympic House si innesta all'estremità orientale dell'area verde protetta del parco pubblico Louis-Bourget Park di Vidy sulle rive del Lac Leman che integra un sito archeologico, il settecentesco Château de Vidy (già padiglione di rappresentanza dell'IOC) e un fitto bosco di alberi ad alto fusto a ovest.