Ecco quindi nei suoi progetti (gli interventi a Venezia alla Giudecca, le case al Portello e Porta Nuova a Milano, gli uffici Salewa a Bolzano, l' Headquarters Lavazza e l'ampliamento del Museo dell'Automobile a Torino, la sede del Gruppo M ad Assago, la Pedrali Automated Warehouse a Mornico al Serio (Bg), per citare i più noti) mattoni di più colori, intonaci, piastrelle, pannellature metalliche e vetri smaltati: materiali che compongono intarsi a bassorilievo, motivi tessili. E poi terrazze appese, logge, telai metallici, aperture, disallineamenti: una sequenza di alternative che sembrano voler racchiudere tanti edifici in un solo edificio.
"Se il Novecento è stato caratterizzato dall'espansione della città, il Terzo Millennio deve occuparsi della sua metamorfosi e trasformazione. Le facciate degli edifici vanno ripensate e trattate nella loro complessità, non come elementi autonomi o esercizi formali, ma come quinte abitate, vissute in grado di plasmare lo spazio pubblico", ha aggiunto Zucchi.