Ron Arad, designer, Deyan Sudjic, storico e critico del design, Michele Pasca di Magliano, direttore Zaha Hadid Arcitects, e Claudia Pasquero, co-fondatrice EcoLogicStudio hanno parlato del loro legame con il FuoriSalone, Milano e la rivista

L’aria del FuoriSalone si respira anche a Londra. Ieri sera, all'Istituto Italiano di Cultura di Londra, si è tenuto un evento speciale organizzato da INTERNI, parte delle celebrazioni per il suo settantesimo anniversario.

L’appuntamento londinese, seguito da oltre 120 persone, ha dimostrato ancora una volta come Milano e Londra siano legate da un rapporto profondo e fertile nel campo dell'architettura e del design.

L’evento di ieri sera, proprio come la conferenza di INTERNI apre idealmente la settimana del Design di Milano, ha idealmente inaugurato il London Design Festival, che si terrà dal 14 al 22 settembre, consolidando il legame tra le due capitali del design.

L'incontro ha visto protagoniste quattro figure di spicco del panorama architettonico e culturale: Ron Arad, designer, Deyan Sudjic, storico e critico del design, Michele Pasca di Magliano, direttore Zaha Hadid Arcitects e Claudia Pasquero, co-fondatrice EcoLogicStudio.

Questi professionisti, diversi per età e percorso, sono accomunati da un legame intenso tra l'Italia e Londra, una relazione che si è rivelata fondamentale per la loro crescita professionale e creativa.

Milano, cuore del design e dell’innovazione

Milano, con il suo FuoriSalone e la sua lunga tradizione nel campo del design, rappresenta da sempre un punto di riferimento per creativi e architetti di tutto il mondo.

INTERNI, fondato nel 1954, ha svolto un ruolo chiave nella diffusione della cultura del design, divenendo dal 1990, sotto la direzione di Gilda Bojardi, uno degli strumenti più influenti del settore.

Grazie all’invenzione del FuoriSalone, fenomeno collettivo che ogni anno porta oltre mezzo milione di persone a Milano, INTERNI non è solo una rivista, ma una piattaforma capace di seguire le trasformazioni, le innovazioni e l’evoluzione del design.

E questo lo hanno testimoniato i relatori con le loro presenze di installazioni al FuoriSalone, le più recenti realizzate da Arad per Citco (Love Song) e Zaha Hadid Architects per Tecno.

Ron Arad, celebre designer e architetto israeliano, ha sottolineato l’importanza del rapporto con le aziende italiane come Moroso, che hanno trasformato le sue creazioni da pezzi unici a produzioni seriali. Arad, artista dalla forte impronta sperimentale, ha visto nelle aziende italiane un interlocutore capace di sostenere il suo approccio innovativo, grazie a una filiera produttiva che ha reso possibile la realizzazione di progetti complessi.

Il caso di Ron Arad è solo uno degli esempi del legame che unisce Milano al design internazionale.

L’Italia, con la sua capacità di combinare tradizione artigianale e innovazione tecnologica, ha permesso a molti creativi di affermarsi sulla scena globale. Non a caso, Milano è considerata la capitale mondiale del design, e il FuoriSalone, che si tiene parallelamente al Salone del Mobile, è uno dei momenti chiave per l’evoluzione delle tendenze e del gusto nel settore.

Deyan Sudjic e Milano: un legame profondo

Anche Deyan Sudjic, scrittore, critico e curatore di fama internazionale, ha sviluppato un rapporto speciale con Milano. Ex direttore del Design Museum di Londra, Sudjic ha avuto una relazione intensa con la città italiana durante la sua direzione della rivista Domus, un'istituzione nell'ambito del design e dell’architettura. Milano è stata per lui non solo una fonte di ispirazione, ma anche un luogo di scambio intellettuale, dove ha potuto confrontarsi con i più grandi esponenti della cultura del progetto. Sudjic, oggi nel comitato scientifico di INTERNI, è una voce autorevole nella comunità internazionale del design, capace di collegare esperienze e visioni diverse tra loro, come ha dimostrato durante il talk londinese.

Durante l’evento, Sudjic ha guidato il pubblico attraverso una presentazione ricca di immagini, tracciando la storia del Fuorisalone come fenomeno sociale capace di influenzare il gusto delle persone e di trasformare il modo in cui viviamo lo spazio.

Ha ricordato come Milano, con il suo sistema di mostre, eventi e collaborazioni tra designer, produttori e istituzioni culturali, sia diventata un modello per altre città. Partendo dalle Mostre in Triennale, agli anni della contestazione, fino ad arrivare ai giorni nostri.

Un confronto tra generazioni e visioni

La serata ha visto anche l’intervento di Michele Pasca di Magliano e Claudia Pasquero, due giovani professionisti che hanno trovato a Londra uno spazio di crescita e sperimentazione.

Pasca di Magliano, con la sua esperienza presso lo studio di Zaha Hadid, ha sottolineato come l’approccio al progetto, sia di un edificio che di un oggetto di design, segua la stessa logica: creare un linguaggio coerente, capace di raccontare una storia. Tuttavia, ha spiegato come i tempi e le possibilità di errore siano diversi: il design ha tempi più brevi, mentre l’architettura richiede processi più lunghi e complessi.

Claudia Pasquero, co-fondatrice di EcoLogicStudio, ha invece portato un approccio orientato alla sostenibilità e al rapporto con il paesaggio. Il suo studio lavora su progetti che mirano a rigenerare l’ambiente urbano attraverso soluzioni innovative e sostenibili, spesso coinvolgendo le comunità locali in pratiche ludiche e partecipative.

Un legame culturale profondo

A evidenziare l’importanza di questo scambio culturale tra Italia e Regno Unito è stato anche il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Londra, Francesco Bongarrà, che ha introdotto il dibattito sottolineando come eventi come questo rappresentino un ponte tra due culture, unite dalla passione per l’architettura, il design e la creatività.

L’Istituto Italiano di Cultura di Londra svolge un ruolo cruciale nell’approfondire le tematiche legate alla cultura del progetto, promuovendo un dialogo fertile tra Italia e Regno Unito e rafforzando gli scambi culturali attraverso iniziative che celebrano l’innovazione e la creatività dei due Paesi.

Si ringrazia The Emory Hotel

Tutte le foto sono di Alessandro Mariscalco