Food & design, contaminazioni e trasformismo in trasferta a Singapore, al COMO Dempsey Hill, con la regia progettuale e creativa di Paola Navone. Quando una buona semina diventa il preludio di ottimi frutti

Singapore, sud-est asiatico. Benvenuti a COMO Dempsey Hill, il paradiso del gusto che è l’enclave food & beverage e lifestyle di Christina Ong. La guida del gruppo singaporiano COMO ha affidato all’architetta-designer Paola Navone la regia complessiva del suo emporio sulla collina, ricavato dalla riconversione di un grappolo di 'scatole' lunghe e ruvide segnate da altissimi tetti a spioventi, nate come caserme dell’esercito britannico. Con la visionaria progettista italiana, “sognatrice ed eclettica”, come si auto-definisce, che ha formato il suo pensiero creativo fuori dagli schemi nei movimenti Alchimia e Memphis, contraltari della cultura architettonica accademica italiana alla fine degli anni Settanta, Christina Ong aveva già affrontato le sfide riuscite del Point Yamu di Phuket in Thailandia e del Metropolitan a Miami Beach per la COMO Hotels and Resorts. E con lei, sta ora completando la ristrutturazione della spa che sarà aperta nella primavera 2021 per il progetto di Como Castello del Nero, la prima proprietà di COMO Group in Italia.


Paola Navone
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Paola Navone è architetto, designer, art director e interior designer. La sua personalità eclettica permea i suoi progetti e la sua visione: sognatrice e viaggiatrice, si lascia ispirare con entusiasmo partecipe dai colori e dalle atmosfere del Sud del mondo, suggestioni che sa rielaborare condendole con i gusti e le forme della cultura occidentale. La sua inesauribile curiosità la spinge verso la ricerca di materie, forme e strutture, rispettando con deferenza il passato ma con occhi rivolti al futuro.

Ritornando all’enclave di Singapore, la chiave interpretativa condivisa è stata quella di restituire l’immagine di una grandiosa e articolata macchina sensoriale, cool ed emozionante, che diventasse una imperdibile meta per il bon vivant. Al Building 15th si trova infatti il nuovo Culina, che riunisce nel suo perimetro bistrot/wine bar e global market gourmet: è l’ultimo nato, inaugurato nel 2019 (dopo l’acquisizione nel 2012 da parte del Gruppo). Il Building 18th risponde invece dal 2018 al nome di COMO Cuisine (una parte, perché l’altra ospita il Dover Street Market Singapore, secondo il concept creato a Londra nel 2004 dalla stilista Rei Kawakubo, fondatrice del brand Comme des Garçons, e sviluppato in modo autonomo). Al Building 17th ci sono poi The Dempsey Cookhouse and Bar, Ippoh Tempura Restaurant Bar, il Candlenut restaurant, che hanno visto la luce tra il 2017 e il 2016, insieme alle cucine dei loro chef stellati.

Il fil rouge di tutti questi spazi mix&match è la proposta di una cucina healthy che rende onore al valore profondo che il cibo ha nella nostra vita a tutte le latitudini. E il piatto è servito con un design che unisce i popoli, tra contaminazioni, trasformismo e originalità. Globetrotter per vocazione e grande maestra nel vedere e mettere insieme ingredienti provenienti da mondi diversi, Paola Navone è infatti riuscita a realizzare un luogo ispirazionale a tutto tondo, che restituisce il significato della relazione tra persone e spazi e del benessere come filosofia di accoglienza dell’ospite.

“Amo toccare e mescolare i materiali, le forme, i colori e le texture; anche nel mercato dietro l’angolo posso trovare qualcosa che mi attrae e stuzzica la mia creatività”, ha dichiarato. Tutto il progetto, nelle sue varie declinazioni, è stato realizzato a livello locale. L’artigianato è una grandissima risorsa anche da queste parti. Molte cose sono state trovate tra l’Asia e l’Indonesia e rielaborate con il piacere di trasformare materiali tradizionali, dal bambù alla ceramica, nella loro semplicità e bellezza uniche anche nell’imperfezione.

Al più recente Culina, poi, che mette insieme un mercato gourmet e un moderno bistrot, con un’atmosfera parigina shabby chic, le scelte progettuali sono diventate più radicali. Qui si possono infatti anche comprare al dettaglio prodotti freschi ed esclusivi di primissima qualità, cibi e vini da tutto il mondo, Oriente, Europa, America e Australia. Dalle salse di pesce vietnamita, di soia taiwanese o di marinate coreane che puoi trovare sugli scaffali del market alla carne wagyu, alle ostriche australiane o francesi fine de claire che puoi acquistare al banco del pesce, solo per citarne alcuni.

Ciascun banco e zona, dal pesce alla carne, dai salumi ai formaggi, fino ai prodotti da forno e dolci, è stato omaggiato con gioiose didascalie di richiamo visivo: motivi figurativi rielaborati con pennellate di colore in chiave pop art, che ritornano nella grafica delle shopping bag."

La ricchezza di stimoli visivi riconducibili all’infinità di colori e forme dei prodotti in vendita hanno suggerito alla progettista l’idea di un contenitore custom made ancora più leggero e coerente degli altri. È diventato una scatola tutta bianca e neutra che, senza intaccare l’architettura originaria, alla base è stata enfatizzata dal colore scuro dato alle colonne altissime che scandiscono il ritmo dello spazio unitario, mentre nella parte alta gioca con l’effetto di sospensione delle installazioni luminose: le gigantesche lanterne di carta bianca a forma di lettere che scrivono la parola Mercato da una parte e le grandi silhouette punteggiate di lampadine che si calano in una griglia a travi lignee nere dall’altra.

Solo una tenda in rete metallica funge da elemento di separazione tra il bistrot e il market. Un unico materiale, l'acciaio spazzolato, accomuna gli arredi tecnici (dai frigoriferi alle scaffalature), mentre una teoria di piastrelline dalle nuance delicate e una varietà di forme di tavoli e sedie prodotte in Asia su disegno conferiscono accenti più decorativi alle zone wine-bar e ristorazione. Il tutto, però, sempre ben ponderato, affinché ogni segno armonizzi nell’insieme con i protagonisti della scena. A tutti i negozietti che coronano il bistrot, sono state poi riservate specifiche attenzioni e cure.

La chiave interpretativa condivisa è stata quella di restituire l’immagine di una grandiosa e articolata macchina sensoriale, cool ed emozionante, che diventasse una imperdibile meta per il bon vivant."

Ciascun banco e zona, dal pesce alla carne, dai salumi ai formaggi, fino ai prodotti da forno e dolci, è stato omaggiato con gioiose didascalie di richiamo visivo: motivi figurativi rielaborati con pennellate di colore in chiave pop art, che ritornano nella grafica delle shopping bag. D’altronde il Culina rappresenta la vetrina più preziosa della experience proposta al COMO Dempsey Hill: nello store che enfatizza prodotti, produttori e stagionalità, si riforniscono ristoratori, chef professionisti o casalinghi e ospiti comuni. Il plus è che tutti possono passare subito dal piacere di fare la spesa al piacere dei sapori dei piatti preparati nella cucina del bistrot.

Progetto di Paola Navone - Foto courtesy Studio OTTO