Schlosshotel a Zermatt: un angolo di relax e benessere, risultato di tanti mondi diversi che convivono offrendo un comfort unico e originale

Il progetto Schlosshotel porta la firma dello Studio aledolci&co. dell’architetto Alessandro Dolci, con sede a Egna (Bz). L’interior contractor è Concreta, azienda valtellinese di Postalesio (Sondrio), che cura la realizzazione dell’arredamento alberghiero e, più in generale, soluzioni contract di alto livello. Allo Schlosshotel, l'intervento di Concreta ha trovato espressione nella fornitura e installazione di arredi custom e standard.

Schlosshouse è un villino su due piani collegato con i servizi dell'hotel: lounge, SchlossSpa, CBDSpa e Schlosssport. Il disegno delle facciate e gli interni sono opera dello Studio aledolci&co. Gli esterni sintetizzano materiali ad alte prestazioni come richiede la rigidità del clima e soluzioni tradizionali, mantenendo il dialogo con l'edificio principale dell'hotel. La distribuzione degli ambienti interni è flessibile: è possibile creare varie composizioni in base alle esigenze dei clienti: un appartamento per piano composto da living cucina e tre camere, cucina e due camere o camere singole. Il collegamento con l'hotel avviene tramite l'ascensore e attraverso un Winter Garten che connette gli ambienti lounge e reception ospitando un'area di lettura, gioco e relax aperta a tutto l'hotel.

La scelta matrice di questo progetto è stata di connotare tutte le quinte illuminate in modo indiretto/naturale con la grafica della carta da parati."

Anche la nuova Spa di Schlosshotel è stata realizzata dallo Studio aledolci&co. In uno spazio generoso di 350 metri quadrati, si possono godere momenti unici di benessere e comfort. Al piano inferiore, una nuova zona fitness e una sala riservata al training e allo yoga. Il progetto doveva ottimizzare lo spazio a disposizione e le sue peculiarità. Uno spazio interrato pone l'attenzione su un tema fondamentale: l'illuminazione. Un'intercapedine che si apriva parzialmente su un lato del volume, ha costituito un interessante spunto progettuale. “Generalmente tendiamo a favorire gli ambienti relax nell'affaccio verso le finestre e nella presa di luce naturale”, spiega Alessandro Dolci. “Nelle aree relax si legge e si gode del panorama quando disponibile. Altro ambiente che favoriamo nell'affaccio è la sauna in modo che, soprattutto in montagna, l'aria esterna possa servire per il refrigerio oltre che per l'ossigenazione. Per tutte queste attività abbiamo sfruttato l'intercapedine. Ci interessava dare una connotazione alla parete di cemento che perimetrava l'intercapedine ma poteva risultare angusta e qui la grafica era una via possibile da percorrere, quando ancora non sapevamo se sarebbe stata realizzabile. Ma ormai il progetto aveva mosso i primi passi“.

Sull'intercapedine affaccia l'ambiente relax principale e lo si percepisce fin dall'ingresso, attraverso pareti filtro in vetro e legno. Sulla intercapedine affacciano anche la sauna finlandese, la più grande e calda e la ice room che funge da vestibolo per l'uscita verso l'esterno. “Per noi”, conclude Alessandro Dolci, “è importante differenziare la tipologia di emissione nei piani interrati e qui la luce diretta si abbina con quella indiretta. La luce indiretta ha una diffusione più vicina a quella naturale all'interno del progetto. La scelta matrice di questo progetto è stata, infatti, quella di connotare tutte le quinte illuminate in modo indiretto/naturale con la grafica della carta da parati”.

In questo modo la Spa diventa una specie di batiscafo che permette di affacciarsi su un originale mondo esterno raccontato dalle illustrazioni stampate sulla carta. La grafica scelta rappresenta un modo sommerso e per forme, scala, colore e direzionalità dei disegni, è apparso subito un elemento fondamentale del progetto, tanto che non è mai stato cambiato. Oltre che nell'intercapedine, lo si trova anche nei percorsi di reazione, nelle docce emozionali, come backsplash della tisaneria e nei camerini trattamenti. In tutti questi spazi, pur così diversi fra loro per concezione e tipologia di utilizzo, il principio è lo stesso, forte e chiaro: le pareti decorate sono come affacci su un mondo esterno e la Spa è un batiscafo che magicamente conduce a visitarlo.

Foto: Gianni Baumann