La prima è stata quella di conservare la distribuzione originale e valorizzare la pulizia formale della pianta, aprendo varchi attraverso le stanze per ritrovare un nuovo respiro e la percezione di una sintesi complessiva. Poi, ispirati dal contesto, i progettisti hanno individuato un filo conduttore – il tema del foliage verde, onirico e fuori scala, da foresta equatoriale – che è stato dipinto sulle pareti del doppio volume d’ingresso, uno spazio dove alzando gli occhi si vedono porzioni vetrate della veranda al piano superiore. È il biglietto da visita di una casa nella quale la luce, la materia e il colore esaltano e declinano con rimandi evocativi il ritmo degli ambienti.
La seconda scelta caratterizzante è stata quella di sostituire una scala poco attraente, squadrata, in ferro, con un corpo elicoidale fatto in legno di noce, simile nella tonalità al pavimento di rovere scurito. “L’idea archetipa della scala, che si pensa sia stata inventata osservando gli alberi, è diventata simbolicamente la figura in torsione del tronco di un albero che ti porta verso l’alto e verso la luce”, riflettono, “insieme a una cascata di gocce di cristallo ad altezze differenti che si illuminano con l’effetto di una magia sospesa, una soluzione custom di grande perizia nel disegno e nell’ esecuzione artigianale e tecnologica”.