La lettura dei sistemi costruttivi ci parla di leggerezza. Soltanto lo scheletro strutturale è tradizionale: travi e pilastri in cemento armato prefabbricato, per coprire con luci larghe uno spazio costruito così ampio. La pelle degli edifici è leggerissima e al contempo capace di garantire prestazioni nuove: un sistema di pannelli sandwich, composti da due pelli sottili, una esterna e una interna in alluminio, ma con al centro la vera anima del pannello, un pacchetto isolante che garantisce prestazioni energetiche rilevanti.
L’appoggio a terra è altrettanto leggero. L’interazione con il sottosuolo si limita ai plinti di fondazione sotto i pilastri, che solo per circa un metro entrano in profondità. Nessun altro elemento disturba ciò che sta sotto gli edifici: solo il pavimento industriale copre il suolo, chiedendogli di continuare a vivere al di sotto, senza interferenze. Le acque piovane che dal tetto vengono raccolte, scendono a vista con tubazioni interne all’edificio fino al suo piede, ed esternamente vengono raccolte e convogliate nelle vasche naturali di laminazione, create nelle aree verdi.