Sergei Tchoban è il progettista del Padiglione Russia che si presenta come un’architettura-percorso, una collina volumetrica, dove il tetto si configura come una serie di giardini-belvedere e l’ingresso denota un particolare accento con la sua copertura a specchio che diventa superficie riflettente.

Nell’insieme una sorta di Arca in legno, dalle linee semplici e forme nette, che protegge e accoglie il visitatore, unendo dimensione paesaggistica e simbolica. Il padiglione è stato pensato per essere smontabile e ricostruibile in Russia, con adeguati accorgimenti tecnico-materici, ma anche per “rendere riconoscibile il marchio di fabbrica del Paese” ha spiegato Tchoban.

Ovvero “continuare la tradizione russa dei padiglioni presentati alle esposizioni universali dell’ultimo secolo combinandola con quella dell’architettura in legno. D’altronde non è forse anche Expo Milano 2015 un’occasione di sperimentazione? E non è forse Tchoban un talento nel mischiare dimensioni differenti? Basti ricordare la sua passione per la pittura di architettura, per l’architettura temporanea ma anche urbana e a larga scala che coincidono con il progetto di un professionista che ha sempre ricercato connessioni tra culture.

E non a caso, oltre ad aver partecipato più volte alle mostre di Interni, è stato nel 2010 e 2012 autore del Padiglione Russia alle Biennali di Architettura veneziane.

(Antonella Boisi)

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Padiglione Russia
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Padiglione Russia
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Padiglione Russia
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Sergei Tchoban. ph Efrem Raimondi
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Un momento della conferenza. ph. Efrem Raimondi
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Un momento della conferenza. ph. Efrem Raimondi
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Sergei Tchoban. ph Efrem Raimondi